Attacco a Israele: ieri a Lima preghiera interreligiosa e abbraccio tra imam e rabbino. Mons. Castillo, “costruiamo atteggiamento di incontro, relazioni armoniose e pacifiche”

Centinaia di persone si sono riunite ieri davanti alla cattedrale di Lima per unirsi alla preghiera universale per la pace nel mondo e per la fine della violenza, soprattutto tra i popoli fratelli di Israele e Palestina. I principali rappresentanti delle comunità religiose del Perù hanno partecipato all’incontro interreligioso che si è concluso con un commovente abbraccio tra lo Shaykh Mohammed Kobbi (comunità musulmana) e il rabbino Fernando Lapiduz (comunità ebraica), davanti all’arcivescovo di Lima e primate del Perù, mons. Carlo Castillo Mattasoglio. L’invito, raccogliendo l’appello alla pace di Papa Francesco, è giunto del Consiglio interreligioso del Perù, della Comunità di Sant’Egidio Perù e dell’arcidiocesi di Lima.
All’inizio della cerimonia, le porte della cattedrale di Lima sono state aperte per lasciare spazio a tutti i leader presenti, tra cui i rappresentanti della comunità ebraica, della comunità buddista, della chiesa luterana del Perù, della comunità musulmana del Perù, della chiesa anglicana, della chiesa metodista, della chiesa di Gesù Cristo, della comunità Bahai, dei Brahma Kumaris e della Chiesa cattolica. “Apriamo sempre i nostri cuori e le nostre vite, ancora di più quando c’è una guerra, quando c’è un’ingiustizia, quando c’è un estremo dolore umano come adesso. Questo pomeriggio vogliamo raccogliere i sentimenti delle persone che Dio, che ci ha creati tutti, suscita in ognuno di noi, perché possiamo raggiungere la pace con un atteggiamento di incontro, costruendo relazioni armoniose e pacifiche tra tutti”, ha affermato mons. Castillo.
In seguito, uno ad uno, i leader delle religioni si sono presentati per esprimere le loro preghiere per la pace. Quindi, i leader religiosi hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle migliaia di persone innocenti uccise in questa guerra ingiustificata. Le comunità religiose hanno chiesto il rispetto del diritto umanitario, soprattutto in quelle zone dove è urgente e urgente garantire corridoi umanitari per venire in aiuto alla popolazione.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori