Lotta alla povertà: Alleanza contro la povertà, “la legge di bilancio contrasti l’impoverimento degli italiani”

Alla vigilia della Giornata mondiale contro la povertà che si celebra domani, 17 ottobre, l’Alleanza contro la povertà che raggruppa 35 organizzazioni (dalla Caritas alle Ong, dai sindacati alle associazioni professionali degli enti locali), torna a lanciare l’allarme per la situazione nazionale. Secondo gli ultimi dati Istat (relativi al 2021), 5,6 milioni di persone in Italia vivono in povertà assoluta. Bisogna considerare che 14,3 milioni di persone nel nostro Paese sono a rischio di povertà o esclusione sociale. La povertà in Italia può dunque dirsi un fenomeno strutturale, che tocca quasi un residente su dieci: il 9,4% della popolazione residente vive infatti, secondo l’Istat, in una condizione di povertà assoluta. “Se si pensa che solo quindici anni, sempre secondo Istat, fa il fenomeno riguardava 2,8 milioni di persone, si comprende quanto siano state compromettenti per l’Italia le gravi crisi globali attraversate a partire dal 2008, ovvero dalla crisi scaturita dal crollo di Lehman Brother, successivamente quella relativa ai debiti sovrani, fino alla pandemia da Covid-19 e agli effetti del conflitto in Ucraina, a cui si aggiungono, ora, le drammatiche conseguenze del disastro umanitario che sta avvenendo in Medio Oriente”, si legge in una nota. “In tale contesto – osserva Antonio Russo, portavoce dell’Alleanza contro la povertà – il confine tra povertà relativa e povertà assoluta si sta drammaticamente assottigliando. Questo significa che nei prossimi mesi molte persone e molte famiglie, che finora hanno condotto una vita ‘normale’, potranno trovarsi ad affrontare serie difficoltà economiche. E non parliamo solo di persone che hanno perso il lavoro, o che non l’hanno mai trovato, ma anche di persone che lavorano, ma che dal proprio lavoro non ricevono quanto serve per vivere una vita dignitosa: i cosiddetti working poor. Una categoria eterogenea che non fa distinzioni di genere, né anagrafiche”. Da qui l’appello al governo “perché reintroduca il principio dell’universalità selettiva, abolendo le categorie introdotte dalla legge 85/2023, o quanto meno allarghi la platea dei beneficiari dell’Assegno d’inclusione. nuovo strumento di contrasto alla povertà”. La prossima legge di Bilancio, sottolineano, “dovrà affrontare con la massima serietà il tema della povertà e dell’impoverimento degli italiani”.

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