Scuola: mons. Giudice (Nocera Inferiore-Sarno), “senza di essa siamo destinati a essere contagiati sempre più dal virus sottile dell’ignoranza”

“Edilizia scolastica, classi pollaio, concorsi, scorrimento delle graduatorie, trasporto scolastico, scarsità del personale docente e non, scarsa stima dei docenti e della scuola, accorpamenti vari, risorse economiche insufficienti, differenza tra scuola statale e paritaria, pallida idea di vocazione educativa, vera riforma scolastica mai realizzata e poi… mettici il Covid che, come una lente di ingrandimento, ha evidenziato e allargato le criticità”. A denunciarlo è il vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, mons. Giuseppe Giudice, nel messaggio per l’apertura dell’anno scolastico 2021/2022, intitolato “Il profumo della scuola”. “Problemi antichi e sempre nuovi che, sempre e oggi ancora di più, si riaffacciano puntuali all’inizio di ogni anno scolastico”, evidenzia il presule per il quale “senza scuola, e una scuola vera e performativa, siamo destinati ad essere contagiati sempre più dal virus sottile dell’ignoranza, per il quale sembra difficile reperire un vaccino valido”. La scuola, allora, pone solo problemi? “No – risponde il vescovo -, vogliamo proporre uno sguardo positivo e propositivo, e guardare con fiducia alle ricchezze e alle tante possibilità per risentire così il vero profumo della scuola”. Mons. Giudice augura “buon anno scolastico a tutto il mondo della scuola, che forma e muove l’economia, come l’edilizia che, se si ferma, tutto si arresta”; “ai docenti, chiamati ad essere non buoni intrattenitori ma educatori, che devono dare l’esempio anche dal punto di vista sanitario”; “al variegato popolo scolastico: bambini, fanciulli, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti, ricchezza dell’oggi e speranza per il domani”; “alle tante famiglie che ancora credono nella scuola e che, co-educando, vogliono formare i figli alla scuola grande della vita”. E, ancora, “buon anno a te, che vivi con passione la tua professione; e anche a te, che ti trascini senza arte né parte, e forse non hai il coraggio di dirti che questo mondo scolastico non ti appartiene; o che ti sei trovato per necessità o caso in un ambiente che non è proprio il tuo”.
“Se vogliamo una società più umana e giusta – aggiunge mons. Giudice -, bisogna credere nella scuola e non ingigantire le fila di coloro che sono buoni solo a distruggere, alunni appassionati della scuola di Pinocchio. Senza scuola abbiamo come meta le caverne e il nulla”.

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