Scuola: Affinati, “governare la risocializzazione psicologica ricucendo lo strappo provocato dalla chiusura forzata”

“Tornare alla scuola in presenza, mantenendo le condizioni di sicurezza” e “recuperare i ragazzi che hanno abbandonato le lezioni durante la pandemia”. Per Eraldo Affinati, sono questi gli obiettivi che la scuola deve perseguire. Oggi, primo giorno di ritorno tra i banchi, in un’intervista al Sir l’insegnante e scrittore romano rivolge, come è ormai consuetudine, un pensiero e un augurio a studenti, docenti, genitori. Gli insegnanti, afferma, “dovranno mettere in conto ansie e inquietudini da parte delle famiglie e degli stessi alunni, saranno quindi chiamati a governare una risocializzazione anche psicologica dopo la lunga forzata assenza.
Si richiedono nervi saldi, equilibrio e stabilità emotiva: ancora una volta è destinato a ricadere sugli insegnanti il compito cruciale della ricucitura dello strappo, talvolta non visibile a occhio nudo”. Del resto, prosegue, “abbiamo capito durante il lockdown che la scuola, oltre a consegnare il testimone del sapere alle nuove generazioni, rappresenta anche il tessuto connettivo profondo del Paese”.
Ai ragazzi Affinati augura che “siano consapevoli di aver vissuto una grande esperienza umana, dolorosa ma molto significativa: se non dimenticheranno ciò di cui durante la pandemia hanno sentito la mancanza – rapporti sociali, incontri e amicizie – potranno apprezzare ancora di più il ritorno alla scuola in presenza. Soprattutto – conclude – è auspicabile che i ragazzi possano mettere a frutto la coscienza di coralità maturata negli scorsi mesi, respingendo ogni soluzione grettamente individualistica: ma per far questo avranno bisogno dell’aiuto dei loro educatori”.

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