Diocesi: Ugento-S. Maria di Leuca, al via il convegno “Fede, cultura e pellegrinaggi tra Atlantico e Mediterraneo”. Mons. Angiuli, “sguardo verso uno sconfinato orizzonte”

“Abbiamo voluto celebrare questo convegno convinti della sua importanza e per questo non ci siamo persi d’animo di fronte alle numerose difficoltà connesse con la pandemia, ma con indomita perseveranza e determinazione abbiamo creato le condizioni per la sua attuazione”. Lo ha affermato mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, aprendo oggi, presso il santuario di Santa Maria di Leuca, il convegno internazionale di studi dal titolo “Fede, cultura e pellegrinaggi tra Atlantico e Mediterraneo. Da Finisterre a Santa Maria di Leuca de finibus terrae”. L’incontro, che durerà quattro giorni, è promosso dalla diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, dall’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, dalla stessa Fondazione, dal Centro italiano di studi compostellani di Perugia, in collaborazione con la Regione Puglia. “Considero il convegno un importante e luminoso tassello della visione e programmazione pastorale che ha caratterizzato il percorso decennale del mio ministero episcopale in questa diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca”, ha dichiarato il vescovo. “Fin dall’inizio, ho compreso che questo territorio salentino contiene, nella sua storia e nella sua geografia, una particolare vocazione: essere terra di passaggio e di approdo di gente e di culture differenti. Il Capo di Leuca ha una missione da compiere sulla base di quanto già avvenuto in passato e sul fondamento di quei movimenti storici che hanno riproposto ai nostri giorni il Mar Mediterraneo come un nuovo e inevitabile punto centrale della storia contemporanea”.
In questo scenario, “la locuzione de finibus terrae con la quale si suole identificare il promontorio leucano suggerisce l’idea di un panorama e di una prospettiva di largo respiro, più che il senso di un limite o di una linea di confine. La stessa conformazione territoriale si presenta come un ponte naturale che unisce mondi differenti e orienta lo sguardo verso uno sconfinato orizzonte”.

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