Eurobarometro: cittadini Ue preoccupati per economia e salute. Gli italiani i più ottimisti sul futuro

“L’ottimismo sul futuro dell’Ue ha raggiunto il livello più alto dal 2009 e la fiducia nell’Unione europea rimane ai livelli più alti dal 2008. Il sostegno all’euro resta stabile al livello più alto dal 2004”. Sono le prime osservazioni che emergono da un’indagine Eurobarometro diffusa e commentata oggi dalla Commissione europea, secondo la quale tale sondaggio “indica inoltre un significativo miglioramento della percezione dello stato delle economie nazionali”. Per i cittadini europei “la situazione economica è la principale preoccupazione a livello dell’Ue, seguita dall’ambiente, dai cambiamenti climatici e dall’immigrazione”, vi si legge. “La salute costituisce ancora il problema principale a livello nazionale, leggermente al di sopra della situazione economica del Paese”.
L’indagine è stata condotta mediante interviste di persona e online tra il 14 giugno e il 12 luglio 2021 nei 27 Stati membri dell’Ue. “Una netta maggioranza degli intervistati – si legge – si dimostra ottimista riguardo al futuro dell’Ue in 26 Stati membri, mentre l’opinione pubblica rimane divisa in Grecia. L’ottimismo è aumentato in 22 Paesi dall’estate del 2020, con forti aumenti a Malta (75%, +25%), in Italia (67%, +18) e in Portogallo (76%, +15). A seguito di questi cambiamenti, l’ottimismo è ora il sentimento maggioritario in Italia (67%) e in Francia (53%)”.
“Dopo un forte aumento tra l’estate 2020 e l’inverno 2020-2021, l’immagine positiva dell’Ue rimane a un livello relativamente elevato (45%) e costituisce l’opinione della maggioranza in 20 Stati membri dell’Ue (immagine neutra 38%, immagine negativa 16%). I risultati più alti si osservano in Irlanda (70%) e Portogallo (62%). Quasi la metà degli europei ha fiducia nell’Unione europea (49%)”. La soddisfazione per le misure adottate dall’Unione europea per combattere la pandemia di coronavirus “è aumentata notevolmente dall’inverno 2020-2021, con oltre la metà dei cittadini dell’Ue che si dicono ora soddisfatti (51%, +8%). L’insoddisfazione è diminuita (41%, -8%), mentre l’8% dei cittadini dichiara di non sapere (stabile)”.

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