Solidarietà: Terzo settore, la “Casa della comunità” per garantire il diritto universale alla salute

Un unico punto di accoglienza e accesso del cittadino, sia ai servizi sanitari che a quelli sociali, dove ascoltare il bisogno della persona e aiutarla a trovare soluzioni attivando tutte le risorse presenti sul territorio. È questa l’idea alla base della proposta “Casa della comunità” messa a punto dall’associazione Prima la comunità, realtà che riunisce oltre cento aderenti, tra enti, organizzazioni sociali e del Terzo settore, oltre a singole personalità del mondo dei servizi, dell’accademia, della ricerca e singoli cittadini. I dettagli del progetto, seguito sul piano scientifico da università Bocconi, Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, alcuni ricercatori dell’Università di Torino e dell’Istituto Mario Negri, sono stati presentati oggi nel corso dell’assemblea dell’associazione, alla quale sono intervenuti il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, il filosofo Mario Ceruti, la presidente dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, e l’ordinario di Diritto costituzionale alla Cattolica, Renato Balduzzi.
“La nostra proposta di istituire delle Case della comunità – ha spiegato don Virginio Colmegna, presidente di Prima la comunità – è per dare piena attuazione al principio di universalità del diritto alla salute, che è costituzionalmente protetto poiché ritenuto bene pubblico. Non vogliamo semplicemente creare nuove strutture o dei poliambulatori, ma pensiamo a dei luoghi innovativi dove realizzare una piena integrazione tra sociale e sanitario, coinvolgendo tutti gli attori attivi su un territorio”.

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