Funerali principe Filippo: un minuto di silenzio in Regno Unito per ricordare il consorte della regina. Solo trenta invitati alla cerimonia

Il duca di Edimburgo, il principe Filippo, morto venerdì 9 aprile, ha programmato per diciotto anni, rivedendola più volte per adattarla a nuove circostanze, la cerimonia semplice e solenne per i suoi funerali, piena di tristezza ma anche di gioia, con tanti richiami alla Resurrezione, cominciata con le marce militari dei vari reggimenti dell’esercito britannico. Il Covid ha avuto l’ultima parola con soltanto trenta invitati dentro la cappella di san Giorgio e la necessità di mantenere la distanza anche per la regina che si è seduta da sola, a due metri di distanza da figli e nipoti, indossando una mascherina. Il Regno Unito si è fermato per un minuto alle 16 ora italiana come non faceva da quasi vent’anni, da quando è mancata la regina madre nel 2002. Soltanto un organista e quattro cantori per colpa del virus. E solo tre canti. “Padre eterno che ci salvi con la tua forza”, l’inno della Marina tanto cara al duca, ufficiale durante la Seconda Guerra mondiale. “Giubilate”, una canzone scritta dal compositore britannico Benjamin Britten. Quattordici righe che parlano del “servizio gioioso a Dio” e “del viaggio verso di Lui con gratitudine e lode”. È stata adattata per il funerale da un altro compositore inglese, William Lovelady, anche la terza canzone consentita durante la cerimonia, una riedizione del Salmo 104 che conteneva riferimenti al mare, alla natura, agli animali e alle “ricchezze della terra” in memoria del lavoro fatto dal principe, uno dei fondatori del “Wwf”.

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