Funerali principe Filippo: vescovo anglicano Conner, “grazie per sua lealtà a regina, servizio a nazione, gentilezza, fede e umanità”

Il richiamo alla battaglia della Marina, il comando a mettersi in posizione, pronti per la battaglia, che viene suonato sulle navi da guerra. Con questa musica, suonata da un trombettiere a conclusione del suo funerale, scelta personalmente da lui, è stato dato l’ultimo addio al principe Filippo, marito per 73 anni della regina Elisabetta II. Il corpo è stato, poi, calato nella cripta della chiesetta di san Giorgio, nel castello di Windsor, in attesa di essere trasferito, alla morte della sovrana, in una cappella dove già si trovano i genitori e la sorella di Elisabetta.
Con questo funerale nel cuore spirituale del mondo anglicano, quel castello di Windsor dove è sepolto Enrico VIII, fondatore della Chiesa d’Inghilterra, si conclude, per il Paese e la corona, il periodo di lutto cominciato con la morte del duca venerdì 9 aprile. A celebrare i funerali è stato il vescovo anglicano David Conner, il cappellano del castello e confessore della sovrana, anche se, per volontà del principe, non vi sono state prediche né elogi. Unica concessione, alla possibilità di rendere un tributo al duca di Edimburgo, le parole con le quali il celebrante, all’inizio della funzione, ha ringraziato per “la lealtà del principe alla regina, per il suo servizio alla nazione e al Commonwealth, per la sua gentilezza, la sua capacità di scherzare, la sua fede e la sua umanità”. A concelebrare è stato il primate anglicano Justin Welby che, ieri, ha chiesto ai sudditi di pregare per la Regina. La sovrana, curva e provata, è entrata da sola in chiesa anche se camminava con fatica.

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