Laudato si’: card. Bassetti, “quale ambiente, e quale etica di custodia del creato, vogliamo lasciare ai nostri figli?”

In chiusura del suo saluto al convegno on line “Custodire le nostre terre” il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, stamattina ha offerto due suggestioni conclusive e ricordato un appuntamento. “Il primo criterio di ‘gestibilità’ della vita – ha osservato -è la semplicità: ridurre agli elementi essenziali la vita dell’uomo, e al tempo stesso togliere una serie di sovrastrutture, mentali o indotte da una cultura del superfluo. In termini evangelici, si tratta di convertirsi e diventare come bambini, per entrare nel Regno dei cieli”.
Il secondo criterio è “quello di una comprensione dei fatti inserita nell’annuncio del Vangelo e nella fede: concreta, intelligente, operosa, non inerte, tantomeno indifferente. L’appello che nasce dalla convocazione di oggi è quello di agire essendo chiamati da Cristo a rispondere alla domanda essenziale: quando hai fatto, o non hai fatto, qualcosa al più piccolo dei miei fratelli, l’hai fatto, o non lo hai fatto, a Me. In più, Papa Francesco ci ricorda che esistono i complici dei briganti – i ‘segreti alleati’ –, coloro che passano e guardano altrove, o sono indifferenti, o soffocano la speranza”.
Di qui l’invito: “Diamo questa risposta di ritorno al vero, all’essenziale, all’evangelico, tenendo presente che un’ampia parte del territorio italiano è inquinato, ma che qui sono riunite quell’ottantina di diocesi che sono segnate da territori e acque particolarmente caratterizzati da un inquinamento specifico. Diventa quasi una chiamata, un appello nominale. Dal Sud al Nord, dall’Est all’Ovest”.
Poi, l’appuntamento: “Le Settimane sociali dei cattolici, con la loro lunga storia, nel prossimo mese di ottobre si interrogheranno su ‘Ambiente, lavoro e futuro’. La Chiesa è non solo chiamata a leggere i segni dei tempi, ma a proporsi come interlocutore preparato e credibile nei confronti di un mondo che chiede risposte alla ‘domanda di senso’ che nasce nella storia e dalla storia”.
“La riflessione sulla dimensione della salute, e della pastorale della salute, vuole offrire un contributo specifico alle domande che la nostra amata Nazione si sta ponendo oggi sul tema dell’ambiente, della salvaguardia della salute, soprattutto della correlazione tra inquinamento dell’ambiente, inquinamento dei corpi e inquinamento ancora più profondo delle coscienze”, ha aggiunto il porporato, che ha ringraziato le diocesi che da anni si stanno impegnando in questo senso, la Conferenza episcopale campana e “quanti si mettono in discussione su un tema per loro nuovo, ma che non li fa sentire estranei ma compartecipi di un processo che si sta avviando, di consapevolezza, di condivisione, di assunzione di nuova responsabilità”. “Una responsabilità che si radica nella storia del passato, ma che guarda al futuro – ha concluso il card. Bassetti -: quale ambiente, e quale etica di custodia del creato, vogliamo lasciare – mi sia concessa l’espressione – ai nostri figli, ossia alle generazioni che ci seguiranno? Dipenderà anche dalla forza, dalla capacità di incisione che avrà questo nostro convegno”.

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