Lussemburgo: card. Hollerich, “la pandemia ci attanaglia. Guardiamo alla fede in modo nuovo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La pandemia che ci attanaglia solleva anche la questione della sopravvivenza di questa forma di Chiesa che abbiamo conosciuto finora in Lussemburgo”: la vita parrocchiale crollata, la catechesi solo parzialmente svolta, cori e associazioni bloccate. Questa la situazione che il card. Jean Claude Hollerich tratteggia nella lettera pastorale che ieri, prima domenica di Quaresima, è stata letta nelle chiese del Granducato. “Tutti soffriamo di questa situazione, ma non dobbiamo rassegnarci”, incoraggia il cardinale, invitando a “guardare insieme sempre più in profondità”, a non “perdere di vista ciò che è essenziale nella nostra vita di cristiani: il nostro attaccamento a Gesù Cristo”. E così invita a usare questo tempo per forgiare uno “sguardo nuovo e gioioso sulla fede”. E così suggerisce di ripartire dal “messaggio della vita di Gesù Cristo, meditare la sua morte e resurrezione e festeggiarle nella gioia”. Così, ci si renderà conto che “non possiamo restare immobili”. E una Chiesa che “sceglie con onestà, tutti i giorni, di seguire il Cristo, non è pronta a morire”. Poi il cardinale prosegue, parlando di san Giuseppe, “uno dei primi discepoli di Gesù, con Maria sua sposa”, nonché “uomo d’azione”, da cui si può comprendere che significa “guardare la fede in modo nuovo”.

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