Quaresima: mons. Piazza (Sessa Aurunca e Alife-Caiazzo), “convertire il cuore verso Dio e i fratelli”

Un cammino dalle tenebre alla luce, dalla notte oscura alla resurrezione, dal peccato alla gioia spirituale: la lettera alle comunità che il vescovo Orazio Francesco Piazza indirizza ai fedeli di Sessa Aurunca e di Alife-Caiazzo per la Quaresima, “‘Convertire’ il cuore verso Dio e i fratelli”, rilanciata da Clarus, articola il suo itinerario spirituale tra le parole di Efrem il Siro che aprono e chiudono l’intero messaggio e che richiamano lo stile quaresimale suggerito dal presule, quello del costante dialogo con Dio attraverso la preghiera personale.
La Quaresima è il tempo per cambiare, invertire la rotta, avvicinarsi alla Parola di Dio che “orienta il cammino e dona chiarezza alla vita”, come spiega il pastore all’inizio della lettera che accompagna le comunità dei fedeli fino a Pasqua. “Nel ricomporre il vincolo filiale con il Padre provvidente e premuroso – osserva mons. Piazza –, soprattutto se siamo nella difficoltà e nella dura prova, potremo riconsiderare l’autentico rapporto con noi stessi (cura di sé) e le relazioni con gli altri (sollecitudine e condivisione), in ogni condizione e situazione: l’Altro mi ri-guarda, è sempre destinatario della mia attenzione e chiede affettuosa cura”.
Conversione e sequela sono gli impegni affidatici dalla Chiesa in questo tempo; digiuno, preghiera ed elemosina sono i mezzi “per affrontare situazioni oscure e critiche”: sullo sfondo della riflessione proposta dal vescovo l’epidemia di Covid-19 che “ha visto cadere certezze e sicurezze che si pensavano essenziali e acquisite, ormai consolidate in modelli di vita sostanzialmente autocentrati, ossessionati da pretese egoistiche e disattente al bene comune”. Tuttavia, “con lo sguardo della fede, nella rilettura sapienziale di queste difficili vicende, abbiamo rilevato che la crisi può essere terreno fecondo della Grazia”.
Mons. Piazza accompagnerà le comunità delle due diocesi all’edificazione “dell’uomo spirituale”, capace di riconoscere i segni della risurrezione di Gesù intervenendo settimanalmente sul rischio della suggestione illusoria che seduce, rattrista, spaventa, occulta creando malessere e insoddisfazione, richiamando gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. La risposta che il vescovo darà ogni volta, illuminata e rafforzata dall’esercizio della preghiera, della carità e del digiuno, è nella consolazione che deriva dall’animo di chi sa vivere sentimenti di comunione, amore, compassione e carità alla maniera di Cristo.

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