Bielorussia-Polonia: sul caso migranti l’Ue si divide. Michel (Consiglio) non esclude muri; Von der Leyen contraria. “Sanzioni verso Minsk”

L’Ue verso nuove sanzioni contro la Bielorussia per il traffico illegale di migranti ai confini europei. Mentre la Polonia chiede un vertice straordinario sulla Bielorussia, si riapre anche il dibattito sulla costruzione di barriere alle frontiere esterne con finanziamenti europei. Su questo dibattito il Consiglio europeo e la Commissione europea sono su due posizioni diverse. “Secondo il servizio legale del Consiglio europeo il finanziamento è possibile. È una decisione che spetta alla Commissione europea. Ma vedremo quale sarà il risultato della discussione”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Mentre “la posizione attuale della Commissione Ue è contraria in merito alla costruzione di muri ai confini, con fondi europei”, ha chiarito un portavoce della Commissione europea durante il briefing quotidiano a Bruxelles. Secondo la Commissione europea sono possibili, e finora sono stati erogati, fondi per tecnologie e droni per controllare i confini, ma non risultano finanziamenti agli Stati membri per muri o barriere alle frontiere.
“Al momento non risulta che i fondi europei siano utilizzati per la costruzione di muri”, ha aggiunto il portavoce. “La Commissione però sostiene finanziariamente tecnologie e strumenti per la gestione dei confini esterni, incluse infrastrutture per il controllo delle frontiere”. Ma Michel insiste che sia necessario rivedere la possibilità di finanziare anche la costruzione di barriere: “All’ultimo summit dei leader Ue abbiamo discusso in modo approfondito su questo punto. La mia opinione è che dobbiamo chiarire cosa è possibile fare, se possiamo portare solidarietà ai Paesi membri che sono sotto pressione migratoria”.
Dopo essersi confrontata con l’Alto rappresentante dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi (che oggi è intervenuto alla plenaria dell’Europarlamento), la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, è convinta che il punto sia piuttosto “trovare una soluzione con le agenzie delle Nazioni Unite per gestire la situazione dei migranti bloccati ai confini tra Ue e Bielorussia. “Sosteniamo il pieno accesso delle agenzie dell’Onu ai migranti bloccati in Bielorussia”, ha aggiunto. Intanto ieri, Von der Leyen aveva esortato i leader Ue a prendere maggiori misure contro il regime di Lukashenko. “Mi appello agli Stati membri per estendere il quadro di sanzioni nei confronti del regime bielorusso responsabile di questi attacchi ibridi”. Anche il premier polacco, Mateusz Morawiecki, chiede ulteriori sanzioni economiche contro la Bielorussia, esortando Michel a convocare un vertice straordinario su questo punto.

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