Coronavirus Covid-19: Ferrara, l’arcivescovo Perego è tornato a celebrare all’ospedae di Cona, dopo chiusura reparto ad hoc

Un mese dopo, l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, è tornato nell’ospedale di Cona, oggi pomeriggio, per concelebrare la Messa in occasione della memoria delle apparizioni di Maria ai tre pastorelli di Fatima. Dopo la celebrazione della mattina del 13 aprile scorso, Lunedì dell’Angelo, il presule è tornato in una struttura ospedaliera “alleggerita” di alcuni reparti riservati esclusivamente ai malati di Covid-19, dopo la chiusura, avvenuta domenica scorsa, di uno dei reparti di degenza, il Covid-3, e di una delle rianimazioni dedicate.
“Quando l’uomo è lontano da Dio, soffre, sposa la violenza, muore ingiustamente – ha riflettuto mons. Perego, nell’omelia –. Maria si rende presente con la sua materna protezione, ma anche con l’invito a uno stile di vita cristiana che vince l’egoismo, la violenza, il peccato per scegliere di guardare al Signore e di perdonare, di amare Dio e il prossimo”. “Rimanere nel Signore significa vivere in uno stato di grazia – ha aggiunto –, cioè cercare che ogni nostra parola, gesto, scelta di vita sia illuminata dalle parole, dai gesti, dai sentimenti di Gesù. Maria Immacolata, come si presenta sia Lourdes che a Fatima, è Colei che è ‘piena di grazia’”.
Dall’arcivescovo un monito: “Senza la grazia di Dio, abbandonati al peccato, ogni nostra scelta rischia di essere ripiegata su noi stessi, priva della capacità di obbedire al comandamento dell’amore: e allora la vita familiare si chiude alla vita, il lavoro guarda solo al profitto, il creato un luogo da sfruttare e non un bene da condividere, la sofferenza si trasforma in disperazione, la morte nella fine”. Dall’altra parte, invece, “vivere in grazia di Dio significa avere occhi, cuore, mente diversi, rinnovati dal Signore continuamente per saper riconoscere i segni dei tempi e camminare sulla via del bene. Maria, a Fatima, ci ricorda che il suo Cuore immacolato è la testimonianza concreta della scelta di vivere con e per il Signore”. Al termine della celebrazione il vescovo ha consacrato l’ospedale al Cuore immacolato di Maria, recitando l’atto di consacrazione.

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