Parlamento europeo: dibattito su internet come “nuovo diritto umano”. Interventi di Sassoli, Von der Leyen, Prodi, Berners-Lee

(Foto SIR/Parlamento europeo)

“La digitalizzazione nel tempo della pandemia ci rende consapevoli del fatto che abbiamo bisogno di metterla a disposizione di tutti” perché “se non ci fosse stato il web ci sarebbe stato un calo di tutte le nostre performance, anche di quelle democratiche, delle nostre istituzioni”. Questo il dato con cui il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha aperto oggi il terzo incontro virtuale del ciclo “Idee per un nuovo mondo”, dedicato questa volta ad “Accesso a Internet: un nuovo diritto umano”. Parlare di “sovranità digitale dell’Ue implica garantire i diritti umani, non è solo un concetto economico, ma implica la promozione e la difesa dei valori europei”, ha specificato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel suo intervento in cui ha elencato una serie di criticità e di questioni da affrontare, a partire dal dato che solo il 40% degli europei oggi ha accesso alla banda larga, fino alla questione della sicurezza e della governance, che “deve essere inclusiva”, con un modello dal basso verso l’alto, libera e aperta. Per l’ex-presidente della Commissione Ue ed ex premier italiano, Romano Prodi, che nel suo intervento si è mosso dall’Africa, la connettività è “garanzia di uguaglianza” e di “maggiore giustizia”, anche perché è raggiungibile a costi inferiori rispetto ad altre infrastrutture. Se sarà l’Ue a portare avanti la “battaglia politica” affinché questo strumento sia per tutti, c’è garanzia di “parità e di non strumentalizzazione”.

Nel dibattito si è sentita anche la voce di Tim Berners-Lee, l’inventore del world wide web, oggi promotore con la sua Web Foundation del cosiddetto “Contratto per il web”, iniziativa per “connettere il mondo” che avrebbe un costo fattibile di 430 milioni di dollari e sarebbe possibile in 10 anni. Accanto a lui l’attivista per i diritti digitali Simona Levi che. in un interessante parallelo tra invenzione della stampa e digitale, l’ha definito strumento “al servizio dell’umanità”, “per il bene comune” attraverso cui l’Europa può continuare a garantire i valori e difendere le libertà.

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