Commercio estero: Istat, a settembre marcato aumento per l’export (+8,3%) verso Paesi extra Ue, in contrazione l’import (-2,7%). Saldo commerciale a +5.322 milioni

A settembre 2020 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27 un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%) e una lieve contrazione per le importazioni (-2,7%). Lo rende noto oggi l’Istat, diffondendo i dati di “Commercio estero extra Ue” relativi a settembre 2020.
Stando ai dati diffusi, l’incremento su base mensile dell’export è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è dovuto in particolare all’aumento delle vendite di beni strumentali (+11,5%) e beni intermedi (+10,6%); minimo è invece il contributo (0,2 punti percentuali) delle maggiori vendite di energia (+12,6%). Dal lato dell’import, si rilevano cali congiunturali per quasi tutti i raggruppamenti, i più ampi per beni di consumo durevoli (-12,1%) e beni intermedi (-4,2%); in aumento solo gli acquisti di energia (+4,2%).
Nel trimestre luglio-settembre 2020, rispetto al precedente, l’export segna un aumento del 34,0%; anche l’import registra un forte aumento congiunturale (+17,5%).
A settembre 2020, l’export registra una crescita su base annua del 3,0 mentre l’import segna ancora una flessione ampia sebbene in attenuazione (-12,4%, da -16,6% di agosto).
La stima del saldo commerciale a settembre 2020 è pari a +5.322 milioni (era +2.785 milioni a settembre 2019). Aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +5.931 milioni per settembre 2019 a +7.002 milioni per settembre 2020).
A settembre l’export verso Cina (+33,0%), Paesi Mercosur (+16,1%), Svizzera (+15,7%), Turchia (+13,8%) e Stati Uniti (+11,1%) è in forte aumento su base annua. In netto calo le vendite verso Paesi Opec (-14,8%) e Paesi Asean (-13,3%). Gli acquisti da Russia (-41,8%), India (-30,7%), Turchia (-16,1%), Stati Uniti (-15,8%) e Regno Unito (-15,4%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai Paesi extra Ue27. Aumentano gli acquisti dai Paesi Opec (+6,3%).

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