Ecuador: 15 morti e circa 450 feriti per il terremoto di sabato. Danneggiate chiese a Cuenca, inizia a organizzarsi la macchina degli aiuti

È salito a 15 il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 6,8 che sabato ha colpito il sud dell’Ecuador (14 morti) e il nord del Perù (una vittima), con epicentro a 6 chilometri a nord-est della città ecuadoriana di Balao (nella provincia di Guayas), a una profondità di 66 chilometri, secondo il Servizio geologico statunitense. Il numero dei feriti è salito a 446, ha annunciato la Presidenza ecuadoriana sul suo sito web. Almeno 360 edifici sono stati distrutti.
Le operazioni di ricerca e soccorso continuano nelle province di El Oro e Azuay e nelle città di Machala e Cuenca, le più colpite dal sisma, ma danni significativi si registrano anche a Guayaquil, la città più popolosa del Paese. Cinque chiese dell’antico centro storico di Cuenca presentano danni alle facciate. Nella città costiera di Machala un molo è affondato e con esso il Museo marino, che custodiva 5mila reperti. Il presidente Guillermo Lasso ha guidato l’insediamento di un comitato di emergenza, mentre anche la Caritas si sta attivando per portare soccorso alle popolazioni colpite.
Ieri, dopo l’Angelus, Papa Francesco ha ricordato le vittime e le popolazioni colpite dal sisma, affermando: “Ieri in Ecuador un terremoto ha causato morti, feriti e ingenti danni. Sono vicino al popolo ecuadoriano e assicuro la mia preghiera per i defunti e per tutti i sofferenti”.

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