Clima: Coldiretti, “primavera dopo il quinto inverno più caldo di sempre”

“È primavera dopo un inverno che si classifica dal punto di vista climatologico come il quinto più caldo a livello planetario con una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di +0,90 gradi la media del ventesimo secolo”. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Noaa. il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880 in riferimento all’equinozio di primavera di lunedì 20 marzo alle 22.24. “Una conferma della tendenza al surriscaldamento – sottolinea l’associazione – viene anche dai dati dell’Europa dove la temperatura media dell’ultimo inverno è stata addirittura di 1,44 gradi superiore alla media della stagione 1991-2020 sulla base dei dati del sistema europeo Copernicus Climate Change Service (C3S) che evidenzia anomalie del clima nei diversi Paesi del Vecchio Continente”. “In tutta Europa – precisa Coldiretti – le temperature sulla terraferma dell’inverno e del 2022/2023 sono state prevalentemente superiori alla media con valori che un Gran Bretagna sono stati superiori di 0,2 gradi la media mentre in Germania l’anomalia è stata addirittura di 1,5 gradi. Una situazione che è stata accompagnata da scarse precipitazioni con l’allarme siccità che impatta sulle produzioni agricole come in Francia, dove con le alte temperature crescono le difficoltà per le produzioni di fiori da destinare ai raffinati profumi, alla Spagna dove per la mancanza di precipitazioni non ci sono le ghiande per alimentare i maiali destinati al prelibato Pata negra e a soffrire sono anche le esportazioni di ortofrutta”.
“In Italia – prosegue l’associazione – l’inverno dal punto di vista climatologico è stato il quinto più caldo dal 1800 con una temperatura superiore di 1,21 gradi la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38 gradi in più al nord dove si registra peraltro una storica siccità”, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr. “L’inverno – sottolinea la Coldiretti – ha anche lasciato l’Italia del nord a secco con precipitazioni al di sotto della media dopo un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno. Gli effetti sono evidenti con i grandi laghi che – continua la Coldiretti – hanno ora percentuali di riempimento che vanno dal 22% del lago di Como al 38% del lago di Garda fino al 44% di quello Maggiore mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,2 metri, come in piena estate, e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico”.
“Il caldo fuori stagione – osserva l’associazione – ha stravolto completamente i normali cicli colturali e di conseguenza anche le offerte stagionali presenti su scaffali e bancarelle in questo periodo dell’anno con l’arrivo delle gustose primizie, dagli asparagi alle fragole, dai piselli alle fave, dai carciofi alle zucchine. Nelle campagne il caldo anomalo ha provocato il ‘risveglio’ anticipato della natura con le margherite e le primule sbocciate nei campi e mandorli, albicocchi e pesche in fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo e del maltempo che rischia di compromettere i prossimi raccolti di frutta”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia