Sinodo: card. Hollerich, “elaborare una road map per l’anno prossimo, da consegnare al Papa”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Siamo chiamati a imparare la grammatica della sinodalità”. Ne è convinto il card. Jean-Claud Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale al Sinodo sulla sinodalità in corso in Aula Paolo VI. “Come la grammatica delle nostre lingue cambia man mano che si evolvono, così la grammatica della sinodalità cambia nel tempo”, la tesi del porporato: “Pertanto, la lettura dei segni del nostro tempo dovrebbe aiutarci a scoprire una grammatica della sinodalità adatta al nostro tempo”, dove ci sono “alcune regole di base che non cambiano mai”: “le regole della cattolicità, come la dignità derivante dal Battesimo; il ruolo di Pietro nella Chiesa; la collegialità episcopale; il ministero ordinato, il sacerdozio comune dei fedeli e il fatto che sono ordinati l’uno all’altro. Con questi elementi fondamentali della nostra grammatica cattolica, dobbiamo trovare il modo di esprimere le nuove intuizioni che lo Spirito Santo ci dà”. “Non si tratta di una battaglia tra le posizioni A e B”, ha precisato il relatore: “Attraverso un autentico discernimento, lo Spirito Santo apre le nostre menti e i nostri cuori a nuove posizioni, lasciando A e B alle spalle!”. Quello in corso al Sinodo, insomma, “è un lavoro di discernimento comune”: “non possiamo discernere insieme senza pregare insieme”. Illustrando la metodologia sinodale, Hollerich si è soffermato sul metodo della conversazione nello Spirito, “che permette a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista, valorizzando le consonanze senza trascurare le differenze, ma soprattutto scoraggiando polarizzazioni e polemiche”. “Il mio auspicio è che durante questo mese di lavoro possiamo elaborare una road map per l’anno prossimo, da affidare poi al Santo Padre”, ha concluso il cardinale: “Idealmente, questa road map dovrebbe indicare i
punti in cui sentiamo che è stato raggiunto un consenso tra di noi e soprattutto all’interno del
popolo di Dio, identificando i possibili passi da intraprendere come risposta alla voce dello Spirito.
Ma dovrebbe anche dire dove è necessaria una riflessione più profonda e che cosa potrebbe
favorirla”.

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