Papa Francesco: Laudate Deum, “non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato, siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici”

“Non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato. Siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici”. È il bilancio del Papa sulla crisi climatica, al centro della Laudate Deum. “Alcune manifestazioni di questa crisi climatica sono già irreversibili per almeno centinaia di anni, come l’aumento della temperatura globale degli oceani, l’acidificazione e la riduzione dell’ossigeno”, l’elenco di Francesco: “Le acque oceaniche hanno un’inerzia termica e ci vogliono secoli per normalizzare la temperatura e la salinità, con conseguenze sulla sopravvivenza di molte specie. Questo è un segno tra i tanti del fatto che le altre creature di questo mondo hanno smesso di esserci compagne di viaggio e sono diventate nostre vittime. Lo stesso vale per il processo che porta alla riduzione dei ghiacci continentali. Lo scioglimento dei poli non può essere invertito per centinaia di anni. Per quanto riguarda il clima, ci sono fattori che permangono a lungo, indipendentemente dagli eventi che li hanno scatenati”. “La possibilità di raggiungere un punto di svolta è reale”, ma è “urgente una visione più ampia, che ci permetta non solo di stupirci delle meraviglie del progresso, ma anche di prestare attenzione ad altri effetti che probabilmente un secolo fa non si potevano nemmeno immaginare. Non ci viene chiesto nulla di più che una certa responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo”. La pandemia di Covid-19 “ha confermato che quanto accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni sull’intero pianeta”, sottolinea il Papa, ribadendo due convinzioni di fondo: “tutto è collegato”, come si legge nella Laudato si’, e “nessuno si salva da solo”, come ha ripetuto a più riprese durante la pandemia e nella Fratelli tutti.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia