Pena di morte: Farnesina, “punizione crudele, disumana e degradante, l’Italia ribadisce la sua opposizione ferma e incondizionata”

“L’Italia ribadisce la sua opposizione ferma e incondizionata alla pena capitale, una punizione crudele, disumana e degradante, che nega la dignità umana e non ha alcun valore aggiunto in termini di sicurezza e di dissuasione dal crimine, mentre rende ogni errore giudiziario fatalmente irreversibile”. Lo afferma la Farnesina in una nota diffusa in occasione della Giornata mondiale ed europea contro la pena di morte che si celebra oggi.
“Riteniamo fondamentale – viene sottolineato – rinnovare, con costanza e determinazione, l’impegno su questo tema, che rappresenta un’indiscussa priorità della politica estera italiana ed è radicato nella tradizione giuridica e nella coscienza collettiva del nostro Paese. Siamo al fianco degli esponenti politici, della società civile e di tutti gli attivisti per i diritti umani che lottano ogni giorno affinché tale pratica sia abolita una volta per tutte, in ogni circostanza. Riteniamo particolarmente odiosa la pena capitale nei confronti dei soggetti più vulnerabili, quali donne e minori, nonché per motivazioni di carattere politico, religioso o di orientamento sessuale”.
Ricordando che “l’Italia è da sempre in prima linea nella campagna internazionale per la moratoria universale delle esecuzioni, che consideriamo il primo passo in vista dell’abolizione a livello globale della pena di morte”, dalla Farnesina viene ricordato che “i 125 voti a favore della Risoluzione per una moratoria universale della pena di morte, ottenuti il 15 dicembre scorso in Assemblea generale Onu, confermano il successo della nostra opera di sensibilizzazione. La prima risoluzione per una moratoria universale della pena di morte era stata approvata con 104 voti a favore”.
“La Farnesina continua a lavorare, in stretta sinergia con le organizzazioni della società civile, per consolidare – e auspicabilmente superare – il risultato ottenuto nel 2022 in Assemblea generale dalla Risoluzione per una moratoria universale della pena di morte”, conclude la nota nella quale si evidenzia che “sono ormai due terzi i Paesi nel mondo che hanno abbandonato tale pratica, con progressi decisivi nell’area dell’Africa sub-sahariana. In tale direzione, continua anche il nostro impegno nell’ambito della Task Force interregionale delle Nazioni Unite per il superamento della pena capitale e della Commissione internazionale contro la pena di morte, di cui siamo tra i Paesi fondatori”.

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