Attacco a Israele: Elder (Unicef), “bambini travolti da dolore e sofferenza”

“L’ondata di violenza legata al conflitto continua a mietere terribili vittime tra i bambini e le loro famiglie in Israele e nello Stato di Palestina. Nulla giustifica l’uccisione, la mutilazione o il rapimento di bambini. Ogni ritardo nel porre fine al conflitto porterà inevitabilmente a conseguenze ancora più devastanti per i bambini”. Lo ribadisce oggi il portavoce dell’Unicef, James Elder, durante la conferenza stampa tenutasi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. “Secondo i rapporti, centinaia di bambini israeliani e palestinesi sono stati uccisi e molti altri feriti nelle ultime 72 ore. L’uccisione e la mutilazione di bambini è una grave violazione e l’uccisione intenzionale è una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Chiediamo a tutte le parti di non prendere di mira i bambini e di adottare tutte le misure necessarie per garantire la loro protezione durante le ostilità”, sottolinea. Inoltre, prosegue, “arrivano notizie di rapimenti di bambini israeliani nella Striscia di Gaza. Il rapimento di bambini da parte di qualsiasi attore del conflitto costituisce una grave violazione e la presa di ostaggi è vietata dal Diritto internazionale umanitario in ogni circostanza”. L’Unicef chiede “il rilascio immediato e sicuro di tutti gli ostaggi”. Secondo i dati dell’Unrwa ieri a Gaza c’erano più di 187.000 nuovi sfollati, molti dei quali hanno trovato rifugio nelle scuole dell’Unrwa, e molti di loro sono bambini. Alcune delle strutture che ospitano le famiglie sfollate a Gaza, comprese le scuole, hanno subito danni. “Centinaia di migliaia di bambini sono colpiti dall’escalation delle ostilità a Gaza e hanno un disperato bisogno di assistenza umanitaria e protezione – dichiara Elder –. Prima di queste nuove violenze, 1,1 milioni di bambini avevano già bisogno di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, rappresentando circa la metà della popolazione di bambini. Siamo estremamente allarmati per le misure volte a tagliare l’ingresso di elettricità, cibo, acqua e carburante a Gaza. Questo aggiungerà un ulteriore livello di sofferenza all’attuale catastrofe che le famiglie di Gaza devono affrontare. Privare i bambini dell’accesso al cibo e ai servizi essenziali mette a rischio le loro vite, così come gli attacchi alle aree e alle infrastrutture civili – compresi i centri sanitari, le scuole e i sistemi idrici e igienici. È imperativo che tutte le parti si astengano da ulteriori violenze e attacchi alle infrastrutture civili, tra cui scuole, centri sanitari e rifugi”.

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