Diocesi: card. Cantoni (Como), “affidiamo a Maria la preoccupante crisi in Medio Oriente senza dimenticare la martoriata Ucraina, come anche gli altri popoli in guerra”

“La nostra preghiera non si racchiude dentro il nostro spazio vitale, non può essere circoscritta dentro i nostri confini territoriali, ma deve raggiungere tutti i nostri fratelli distribuiti nel mondo, soprattutto i popoli in guerra, le cui sofferenze dobbiamo sentire nostre, per non vivere nella indifferenza. Siamo un solo corpo, un’unica famiglia, responsabili gli uni degli altri. Affidiamo dunque a Maria la preoccupante crisi in Medio Oriente, che tanto dolore e tanti lutti sta suscitando in questi giorni. Senza dimenticare la martoriata Ucraina, come anche gli altri popoli in guerra. La maternità di Maria raggiunga quelle situazioni umane che sembrano insolvibili umanamente, perché si possa finalmente raggiungere soluzioni eque per una pace giusta. La guerra è sempre una sconfitta della umanità”. Lo ha affermato questa mattina il vescovo di Como, il card. Oscar Cantoni, nell’omelia pronunciata nella collegiata di San Lorenzo in Chiavenna nella memoria dell’apparizione della B.V. Maria a Gallivaggio (So).
“Siamo accorsi, come ogni anno, in questa chiesa che ospita provvisoriamente l’effige di Maria, in attesa che possa essere riportata, in un giorno benedetto, nella sua casa originaria, dove ci attende tutti, nel suo luogo abituale”, ha osservato il porporato sottolineando che “Maria ci è stata donata da Gesù morente attraverso il discepolo amato, presente con Lei sotto la croce. Da allora Maria mantiene il compito di custodirci, di prenderci cura, come suoi figli amati, come discepoli del suo Figlio”. “Abbiamo raccomandato a Maria, pochi giorni fa, don Gigi Pini, uno dei nostri sacerdoti, che il Signore ha chiamato a sé, perché lo accompagni nel santo viaggio e possa godere il dono della pienezza della vita e la pace eterna. A Maria affidiamo oggi la nostra suor Serena, oriunda di Gordona, delle suore di Mese, che ricordiamo sempre con gratitudine per il tanto bene che hanno seminato tra noi. Oggi sr. Serena ricorda qui tra i suoi convalligiani, il venticinquesimo della sua donazione al Signore”, ha proseguito il card. Cantoni che ha poi elencato alcuni “segni grandi che interpellano tutta la nostra comunità ecclesiale, che stimolano tutti i cristiani delle nostre comunità a un impegno più grande, a un prenderci cura gli uni degli altri, a farci testimoni della misericordia di Dio, a cui siamo stati richiamati anche con il recente Sinodo diocesano, appena concluso”. “Maria faccia sperimentare di nuovo a tutti la misericordia del Padre e ci insegni ad essere noi pure misericordiosi nei confronti dei nostri fratelli, anche a prezzo di qualche sacrificio, come lo richiede la situazione odierna, in questo tempo così drammatico e preoccupante. Un motivo in più per ricorrere a Maria e rifugiarsi sotto il suo materno manto”, la sottolineatura finale del cardinale.

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