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Regno Unito: un permesso speciale per l’ingresso nel Paese di laureati stranieri. Altra marcia indietro dopo la Brexit

Un nuovo speciale permesso di lavoro di due e tre anni sarà concesso dal Regno Unito a laureati delle cinquanta università non britanniche più famose del mondo. È l’ennesima marcia indietro sulla Brexit. Dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue nel 2016, infatti, motivata con la necessità di chiudere le frontiere agli stranieri, più volte eccezioni sono state introdotte dal ministero degli Interni per consentire a laureati e lavoratori, dei quali il mercato del lavoro britannico ha bisogno, di superare le frontiere. Lo stesso Rishi Sunak, ministro britannico delle Finanze e del tesoro, ha giustificato il nuovo schema con la necessità di “attrarre qui le aziende del futuro e rendere il nostro Paese un centro internazionale di innovazione”. Secondo “London Economics”, ente di consulenza economico, un anno di ingressi di studenti internazionali fa guadagnare al Regno Unito 28,8 miliardi di sterline, circa 33,8 miliardi di euro, con vantaggi per ogni parte del Paese, compresa la Scozia e il Galles. Per l’“Higher Education Policy Institute”, centro di studi sulle università britanniche, per colpa delle restrizioni introdotte dalla Brexit, nell’agosto del 2021 l’ingresso di studenti europei era calato del 56% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A chiedere un ritorno all’Erasmus, grazie al quale migliaia di studenti europei arrivavano nel Regno Unito, è anche “Universities UK International”, associazione specializzata nei rapporti delle università britanniche con l’estero.

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