Papa Francesco: “pensare che con la violenza e con la guerra si risolvono le contese è un inganno”, “guerra non è mai la soluzione, è una sconfitta”

(Foto Vatican Media/SIR)

Pensare che “con la violenza e con la guerra si risolvono le contese” è “un inganno”: “la violenza genera sempre un’altra violenza, le armi producono morte e la guerra non è mai la soluzione al problema, è una sconfitta”. A ribadirlo è stato il Papa, ricevendo in udienza una delegazione del B’nai B’rith International. “Spezzare il circolo della violenza, la spirale dell’dio e cominciare a proteggere l’altro, ogni altro”, l’invito di Francesco, che ha ricordato come “non si può ritrovare se stessi senza cerare il fratello, non si può trovare l’eterno senza abbracciare il prossimo”. “E’ bene che ci aiutiamo”, la ricetta del Papa: “in ogni tradizione religiosa, così come ogni società umana, c’è sempre il rischio di covare rancori e alimentare contese contro gli altri, e di farlo in nome di principi assoluti e persino sacri. E’ l’applicazione menzognera della violenza, è il male accovacciato alla porta del cuore: è l’inganno secondo cui con la violenza e con la guerra si risolvono le contese”. “Continuare a custodire le sorelle e i fratelli, in particolare i più fragili e i dimenticati”, la consegna finale ai presenti: “Possiamo farlo insieme. Possiamo lavorare a favore degli ultimi, della pace, della giustizia, della tutela del creato”. “Sempre mi è stato a cuore promuovere e approfondire il dialogo ebraico-cattolico”, ha rivelato il Papa: “da ragazzino, perché a scuola avevo compagni ebrei”. “Un dialogo fatto di volti che si incontrano, di gesti concreti di fraternità”, ha concluso Francesco: “Andiamo avanti insieme, sulla base di valori spirituali condivisi per difendere la dignità umana contro ogni violenza, per ricercare la pace. Preghiamo il Signore perché la nostra amicizia cresca, e possiamo adoperarci insieme per il bene comune”.

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