Comunicazioni sociali: card. Betori (Firenze), “contesto confuso per la diffusione di falsità” e “polarizzazioni che disgregano la società”

“Dagli operatori delle comunicazioni sociali ai membri della Chiesa, fino a ogni uomo e donna nella società siamo tutti richiamati a metterci in un atteggiamento di ascolto, un ascolto con il cuore, con tutta la persona, che è la sola via che conduce alla verità e al concorde impegno nel costruire il bene comune”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, concludendo l’omelia che ha pronunciato nella celebrazione eucaristica per la solennità dell’Ascensione nella quale si è celebrata la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali dedicata al tema “Ascoltare con l’orecchio del cuore”.
Il porporato ha richiamato diversi passaggi del messaggio di Papa Francesco per la Giornata. In particolare, quello in cui viene sottolineato che “stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile”. “Lo sperimentiamo particolarmente in questi giorni di guerra”, ha commentato il cardinale, che poi ha nuovamente citato il messaggio papale: “Non si comunica se non si è prima ascoltato e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare. Per offrire un’informazione solida, equilibrata e completa è necessario aver ascoltato a lungo”. Per Betori, “è un richiamo assai penetrante in un contesto di comunicazione sociale confuso, per la diffusione di falsità e per l’incapacità di confrontarsi con libertà e nella ricerca sincera della verità. Di qui le polarizzazioni che dividono la società e che la disgregano”. “Ma l’appello all’ascolto va anche oltre i confini della comunicazione sociale e tocca la stessa Chiesa”, h proseguito l’arcivescovo, richiamando le parole di Francesco: “Anche nella Chiesa c’è tanto bisogno di ascoltare e di ascoltarci. È il dono più prezioso e generativo che possiamo offrire gli uni agli altri. […] Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno Dio”.

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