Ucraina: Acli, 25mila farmaci salvavita in partenza per l’ospedale di San Luca di Leopoli

“Un primo aiuto concreto che inviamo a Leopoli dopo il viaggio dei giorni scorsi, dove abbiamo ascoltato le angosce e i bisogni della popolazione ucraina”. Così il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, ha commentato la partenza del primo carico di medicinali acquistati dalle Acli nazionali, con la collaborazione delle Acli toscane e grazie alla raccolta fondi attivata da Acli e Ipsia Acli. Questo primo carico è una fornitura di farmaci salvavita per il reparto di cardiologia del St. Luca’s Hospital a Lviv, nel distretto di Leopoli. Si tratta di circa 25mila farmaci che sono stati acquistati, grazie ad un accordo con la Regione Toscana, al prezzo ottenuto tramite la centrale d’acquisto Estav per un totale di spesa di circa 20mila euro.
Le medicine sono partite pochi minuti fa dall’Interporto di Prato con un treno speciale: 27 vagoni carichi di farmaci, generi alimentari di ogni tipo, acqua, prodotti per l’igiene personale, latte e pannolini per i bambini, alimenti per animali domestici e coperte. Il treno si fermerà a Verona e a Cervignano del Friuli per un ulteriore rifornimento di aiuti e da lì arriverà in Polonia e poi in Ucraina. L’iniziativa è nata grazie al sostegno delle Regioni Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dell’Interporto della Toscana Centrale, del Gruppo Fs italiane, alla Croce rossa italiana e di tante associazioni che, come le Acli, hanno avviato delle raccolte fondi. Una rete di solidarietà che si è mossa unita per aiutare i profughi che stanno fuggendo e chi è costretto a resta in Ucraina.
I farmaci acquistati dalle Acli saranno consegnati dalla Protezione civile nazionale direttamente all’ospedale di St. Luca. La fornitura di medicinali è il primo effetto del viaggio in Ucraina, in cui le Acli hanno stabilito un contatto diretto anche con gli amministratori locali e hanno portato la propria vicinanza al Patronato Acli di Leopoli, dove si continua a lavorare per aiutare la popolazione. Il prossimo passo sarà quello di acquistare un’ambulanza per il trasporto neonatale all’ospedale pediatrico di Leopoli. Nel viaggio di ritorno la delegazione Acli, in accordo con la Caritas, ha accompagnato in Italia quattro profughi, tra cui una donna incinta.
“Abbiamo la consapevolezza che siamo nella fase dell’emergenza e dell’accoglienza, ma ci sarà una seconda fase importante, quella dell’inserimento, dell’integrazione in Italia e della ricostruzione sociale in Ucraina, a cui le Acli vogliono dare il loro contribuito”, ha spiegato Manfredonia. “Da quando è iniziata la guerra in Ucraina – ha aggiunto il presidente delle Acli toscane, Giacomo Martelli – i toscani stanno dimostrando di essere pronti ad aiutare e accogliere chi è in difficoltà. Noi come Acli toscane siamo orgogliosi di far parte, insieme alla nostra associazione nazionale, di questa missione per il popolo ucraino”. Un ringraziamento particolare da parte delle Acli nazionali e delle Acli Toscane va alla Regione Toscana, al governatore Eugenio Giani e in particolare ai dirigenti regionali Federico Gelli e Claudio Marinai.

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