Papa Francesco: “confessarsi è dare al Padre la gioia di rialzarci”

“Troppo spesso pensiamo che la Confessione consista nel nostro andare a Dio a capo chino. Ma non siamo anzitutto noi che torniamo al Signore; è lui che viene a visitarci, a colmarci della sua grazia, a rallegrarci con la sua gioia. “Confessarsi è dare al Padre la gioia di rialzarci”. Lo ha spiegato il Papa, nell’omelia del Rito per la Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale e l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina, da lui presieduto nella basilica di San Pietro. “Troppo spesso pensiamo che la Confessione consista nel nostro andare a Dio a capo chino”, ha osservato Francesco: “Ma non siamo anzitutto noi che torniamo al Signore; è lui che viene a visitarci, a colmarci della sua grazia, a rallegrarci con la sua gioia”. “Al centro di quanto vivremo non ci sono i nostri peccati, ma il suo perdono, questo è il centro”, ha spiegato il Papa: “Proviamo a immaginare se al centro del Sacramento ci fossero i nostri peccati: dipenderebbe quasi tutto da noi, dal nostro pentimento, dai nostri sforzi, dai nostri impegni. Invece no, al centro c’è lui, che ci libera e ci rimette in piedi”. “Restituiamo il primato alla grazia e chiediamo il dono di capire che la Riconciliazione non è anzitutto un nostro passo verso Dio, ma il suo abbraccio che ci avvolge, ci stupisce, ci commuove”, l’invito: “È il Signore che, come a Nazaret da Maria, entra in casa nostra e porta uno stupore e una gioia prima sconosciuti”. “Fratello, sorella, oggi puoi sentire queste stesse parole rivolte a te”, l’appello sulla scorta delle parole dell’arcangelo Gabriele a Maria: “puoi farle tue ogni volta che ti accosti al perdono di Dio, perché lì il Signore ti dice: ‘Io sono con te’”.

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