Commissione Ue: congelati fondi per 7,5 miliardi all’Ungheria. Servono misure correttive per lo stato di diritto

La conferenza stampa dei commissari Valdis Dombrovskis, Johannes Hahn, Didier Reynders (Foto SIR/European Commission)

La Commissione “ritiene che l’Ungheria non abbia compiuto progressi sufficienti nelle sue riforme e debba raggiungere tappe fondamentali per i suoi fondi per la ripresa e la resilienza”. È quanto emerge da una conferenza stampa odierna svoltasi a Bruxelles. La Commissione ha presentato oggi all’Ungheria una valutazione nell’ambito della procedura di condizionalità, ritenendo che, “nonostante le misure adottate, permanga un rischio per il bilancio dell’Ue, dato che le misure correttive che devono ancora essere realizzate sono di natura strutturale e orizzontale”. La Commissione, dopo aver garantito “l’inclusione di tappe fondamentali in materia di indipendenza della magistratura e tutela del bilancio dell’Ue, ha anche deciso oggi di approvare il piano ungherese per la ripresa e la resilienza, a condizione della piena ed effettiva attuazione delle tappe fondamentali richieste”. Infatti, nel Pnrr, “al fine di risolvere le violazioni che mettono a rischio il bilancio dell’Ue, l’Ungheria si è impegnata ad adottare 17 misure correttive, insieme ad altre riforme dello Stato di diritto relative all’indipendenza della magistratura”. In sostanza la Commissione congela il 65% degli impegni finanziari per tre programmi operativi nell’ambito della politica di coesione. L’importo è pari a 7,5 miliardi. La proposta dell’esecutivo dovrà essere votata ora dal Consiglio dei ministri Ue, che si pronuncerà nelle prossime settimane.

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