Noticum: Fondazione Missio, dossier sulla figura del catechista nel mondo raccontata dai missionari. “Senza di loro chiuderemmo bottega”

Sul numero di luglio/agosto di Noticum, mensile multimediale della Fondazione Missio, figura in primo piano un approfondimento sul ruolo dei catechisti nel mondo. Alla luce del recente motu proprio Antiquum ministerium di Papa Francesco, don Lucio Nicoletto, padre Massimo Robol e padre Emanuele Borrelli delineano nei loro contesti di missione il ruolo del catechista. Don Nicoletto, fidei donum di Padova in Roraima, Brasile, diocesi nella quale è vicario generale, dice: “I catechisti sono indubbiamente una figura eminente per la vita della comunità e per la maggior parte sono donne madri di famiglia. Antiquum ministerium sancisce, riconosce e identifica un ruolo che qui da noi è realtà da decenni grazie soprattutto alle comunità ecclesiali di base”. Padre Robol, comboniano a Nampula, Mozambico, direttore del centro catechistico di Anchilo, afferma: “Fare il catechista in Mozambico è un affare molto serio, nel senso che deve partecipare alla formazione che ha cadenza periodica: 3-4 giorni di corso e poi il resto da soli a casa utilizzando sussidi e materiali che forniamo durante la formazione”. Il catechista “non solo accompagna e forma giovani e adulti nei percorsi di fede verso i sacramenti e oltre, ma si fa anche carico delle famiglie, seguendo varie situazioni. Qui da noi non si può fare il catechista nei ritagli di tempo o basandosi solo sulla buona volontà”.
Arricchisce l’argomento padre Emanuele Borrelli, saveriano a Manila, nelle Filippine: “Senza catechisti potremmo chiudere bottega domani mattina! Sono loro che portano avanti la baracca, come si dice. Tutta la catechesi è in mano ai catechisti, i preti sono completamente dediti all’attività liturgica che qui nelle Filippine è enorme”.
Sempre nello stesso numero di Noticum, per la rubrica “missionari in Italia”, si racconta la storia di don Desiré Azogou del Togo, nominato vicario generale nella diocesi di Casale Monferrato, e poi “Oltre gli sbarchi: quali politiche per l’integrazione?”: una serie di dati sull’immigrazioni oggi in Italia, svelando luoghi comuni veicolati dalla disinformazione.
Tutto il numero si può leggere a questo indirizzo.

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