Secondo uno studio presentato oggi dalla Conferenza episcopale tedesca (Dbk), durante il primo lockdown per la pandemia da Covid-19 le proposte digitali della Chiesa cattolica hanno raggiunto in prevalenza le persone vicine alla comunità ecclesiale: un cattolico su sei ha utilizzato servizi online e simili per la prima volta o più frequentemente durante questo periodo, come ha rivelato la nuova analisi sui media della Chiesa in Germania. Il “Mdg Trend Monitor – Comunicazione religiosa 2020/21” ha evidenziato che la difficoltà a realizzare gli eventi in presenza da una parte, e la fantasia che ha portato a esperienze insolite ed innovative dall’altra, “hanno motivato i cattolici a passare attraverso internet per arricchire la propria fede”. Il presidente della Commissione comunicazione della Conferenza episcopale tedesca, mons. Gebhard Fürst, ha elogiato “la flessibilità vissuta e la creatività del lavoro dei media durante la crisi della pandemia”. In brevissimo tempo nelle parrocchie e nelle diocesi si sono create nuove offerte digitali, permettendo di continuare a celebrare insieme il culto e di rafforzare la comunità locale. “La riflessione e l’analisi di queste offerte liturgiche nei media digitali sono appena iniziate”, ha sottolineato il vescovo di Rottenburg-Stoccarda. Secondo il sondaggio, i cattolici “con un’affinità per internet vogliono continuare a utilizzare i servizi digitali della Chiesa in futuro”. Lo studio è integrato anche da commenti e valutazioni di esperti con prospettive teologiche, pastorali, religioso-sociologiche e comunicative-scientifiche.