Recovery Plan: presentata oggi l’iniziativa Libenter. Don Ciotti (Libera), “la lotta alle mafie e alla corruzione non può essere una questione solo delegata agli addetti ai lavori”

Monitorare i progetti contenuti nel Pnrr grazie al coinvolgimento e alla partecipazione di istituzioni ma anche e soprattutto della società civile. È l’obiettivo dell’iniziativa Libenter, acronimo di un’“Italia bene comune nuova trasparente europea responsabile”, presentata oggi durante un incontro con i rappresentanti delle istituzioni promotrici: il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, il presidente di Libera e Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, il presidente di Fondazione Etica, Gregorio Gitti, e il presidente del Cnel, Tiziano Treu.
Anelli ha sottolineato: “Questa fase della ripresa, e quindi il Pnrr, non è soltanto un flusso di denaro da gestire. È la grande occasione per ridefinire e per inquadrare secondo nuovi obiettivi e secondo nuove modalità operative le strutture fondamentali della nostra società, modernizzandole”. Pertanto, “questa è davvero un’opportunità non solo per ottenere risorse finanziarie, ma per riordinare il funzionamento dei nostri apparati pubblici, per garantirne una maggiore, indispensabile efficienza che va coniugata con la messa a fuoco di obiettivi e di procedure chiare per realizzarli nell’interesse collettivo. Questo deve avvenire in un quadro di legalità e anche di solidarietà, promuovendo una corretta distribuzione di queste importanti risorse”.
Il tema della legalità è ritornato forte nelle parole di don Luigi Ciotti invitando a elaborare un “pensiero nuovo, radicale, rigeneratore” dato che la presenza criminale è dentro le “fessure” della nostra società: “La lotta alle mafie e alla corruzione richiede adeguate misure giuridiche e repressive, ma perché siano incisive è necessario un grande impegno culturale, educativo, sociale”. Oggi, ha avvertito don Ciotti, “riscontriamo un pericolo strisciante: c’è tanta disattenzione che porta alla normalizzazione di questi fenomeni, cioè il fingere che il problema sia meno grave di quel che sembra o che addirittura non esista, complice il suo manifestarsi in forme anche nuove e meno aggressive”. Dunque, “la lotta alle mafie e alla corruzione non può essere una questione solo delegata agli addetti ai lavori, come se fosse un settore specifico della vita pubblica: è necessario allargare a tutti questa battaglia, attraverso percorsi di partecipazione”.
Per Gitti, “una buona capacità amministrativa è la premessa essenziale per i Comuni e/o le Regioni che puntano su investimenti trasparenti e di successo”. Secondo Treu, “la riuscita dei singoli progetti e più in generale del Pnrr” è strettamente connessa – oltre che alla qualità del “monitoraggio attuato” dai soggetti e delle categorie sociali direttamente interessate – allo “strumento della partecipazione” dei corpi intermedi.
Libenter vuole contribuire tramite strumenti di controllo e di vigilanza sociale diffusa a contrastare sprechi di risorse che potrebbero rivelarsi esiziali per il Paese. Il progetto ha due dimensioni: una scientifica e l’altra marcatamente civica e operativa.

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