Brasile: rapporto della Pastorale della terra, nel 2020 oltre 2mila conflitti nelle campagne. Dom Oliveira de Azevedo (Cnbb) denuncia “assenza dello Stato”

Il 2020 è stato l’anno con il maggior numero di conflitti nelle campagne brasiliane: sono stati per la precisione 2.054, l’8% in più rispetto al 2019. Lo sostiene il 35° rapporto redatto dalla Commissione per la Pastorale della terra (Cpt) della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, presentato ieri in modalità virtuale.
I molti numeri, contenuti nell’ampio studio di quasi 300 pagine e ricco di testimonianze, fotografano una situazione allarmante per quanto riguarda le appropriazioni di terra nelle campagne brasiliane, situazione peggiorata durante il periodo della pandemia.
Il vescovo di Itacoatiara (Amazonas) e attuale presidente della Cpt, dom José Ionilton Lisboa de Oliveira, ha ribadito che fin dall’inizio, nel 1975, la Pastorale della terra ha cercato di registrare le violenze nelle campagne e ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal Centro di documentazione Dom Tomás Balduino, creato nel 1985, con l’obiettivo di registrare le violenze e gli attacchi ai diritti umani nelle campagne. L’arcivescovo di Belo Horizonte e presidente della Cnbb, dom Walmor Oliveira de Azevedo, ha inviato un messaggio, nel quale riconosce nella Cpt la capacità di “camminare in modo profetico a fianco dei poveri privati del diritto essenziale: un luogo dove vivere e guadagnarsi da vivere”.
Il presidente della Cnbb ha affermato che la pubblicazione aiuta il Paese a vedere la grave realtà dei lavoratori delle campagne, delle zone fluviali e delle foreste in Brasile. E ha sottolineato l’importanza di garantire la funzione sociale della terra e del lavoro. L’arcivescovo ha anche denunciato la mancanza di gestione e dell’assenza dello Stato nelle campagne, situazione che facilita l’occupazione irregolare dei territori da parte degli accaparratori di terra.

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