Colombia: il Comitato dello Sciopero chiede ai manifestanti di togliere i blocchi. Mons. Henao: “Passo importante”. Vescovi: “Al centro i bisogni dei poveri”

Via, dopo oltre un mese, i blocchi stradali. È la richiesta che è stata fatta poco fa in Colombia dal Comitato dello Sciopero nazionale, rivolta alle organizzazioni attive nel territorio colombiano. Una presa di posizione forte che, se ascoltata in periferia, potrebbe far decollare il dialogo tra il Comitato e il Governo, che ha espresso questa richiesta come condizione preliminare per dare vita a un tavolo di trattative, nel quale sono presenti come facilitatori i rappresentanti di Nazioni Unite e Conferenza episcopale colombiana (Cec).
Mons. Héctor Fabio Henao, rappresentante della Cec nella trattativa, ha dato atto al Comitato di aver “fatto uno sforzo importante”. Lo stesso Comitato ha accusato il Governo, negli ultimi giorni, di “militarizzazione e violenza”, anche alla luce di quanto accaduto venerdì, soprattutto a Cali, con 13 morti.
Proprio nei momenti in cui veniva presa questa decisione, la Conferenza episcopale colombiana, attraverso la sua presidenza, lanciava un nuovo appello al dialogo, nella speranza che esso possa “condurre efficacemente alle trasformazioni di cui il nostro Paese ha bisogno e superare le disuguaglianze esistenti”.
Secondo i vescovi, alla luce della Dottrina sociale della Chiesa, il dialogo richiede un “cambiamento interiore”, è “necessario credere che il dialogo sia possibile”, anche di fronte a posizioni apparentemente inconciliabili. Esso deve manifestare “apertura e accoglienza”, in vista del bene comune.
In ogni caso, avvertono i vescovi, “il dialogo deve mettere al centro i bisogni dei poveri e dei vulnerabili, degli emarginati e degli esclusi, delle vittime della violenza, di coloro i cui diritti fondamentali sono stati violati. Non possiamo dimenticare i malati e gli operatori sanitari in prima linea di fronte all’emergenza Covid-19 pandemia, senza le risorse necessarie; chi ha perso i propri dipendenti e non ha potuto riattivare le proprie attività; i contadini che vedono perduti i frutti del proprio lavoro, i dipendenti pubblici… insomma tutti coloro che sono stati colpiti dalle situazioni che stiamo vivendo. Infine, per la Cec, è “essenziale l’apporto di tutta la società”, come ha ricordato Papa Francesco durante la sua visita in Colombia”.

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