Diocesi: Casale Monferrato, gemellaggio tra il santuario di Crea e quello slovacco di Klokociov

Un gemellaggio spirituale tra il santuario della Madonna di Crea, nella diocesi di Casale Monferrato, e quello della Madonna di Klokociov, appartenente alla diocesi greco-cattolica di Kosice nell’est della Slovacchia ai confini con l’Ucraina, verrà siglato domenica 6 giugno al termine di una due giorni tra fede e cultura che si terrà sul Sacro Monte monferrino.
I due santuari hanno celebrato nel 2020 due importanti anniversari: quello dei greco-cattolici della Slovacchia orientale i 350 anni dalla lacrimazione dell’icona mariana provocata da un colpo di sciabola sferrato contro l’immagine della Madonna dai soldati calvinisti in lotta contro i cattolici nei territori ai confini tra Ucraina, Slovacchia e Ungheria; quello monferrino i 200 anni dalla sua riapertura al culto dopo le soppressioni napoleoniche. Da qui l’idea di siglare un gemellaggio tra i due santuari, un “gesto di fraternità spirituale” – spiega una nota della diocesi di Casale Monferrato – che “diventa anche occasione per manifestare che la Chiesa cattolica non ha solo un ‘volto’ latino occidentale ma anche un ‘volto’ orientale e dalla comunione tra l’oriente e l’occidente cattolico nasce un reciproco arricchimento spirituale, pastorale, liturgico e culturale”.
La firma del gemellaggio avverrà al termine della divina liturgia in rito bizantino-slavo e in lingua italiana, presieduta domenica 6 giugno (ore 10.30) dall’arcivescovo mons. Cyril Vasil, amministratore apostolico di Kosice, e concelebrata dal vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, e dal vescovo eletto di Chiavari, mons. Giampio Devasini. Oltre all’arcivescovo Vasil, della delegazione proveniente dalla Slovacchia faranno parte il vicario generale archimandrita Jaroslav Lajciak, il sacerdote Martin Mraz e sei laici membri del coro della cattedrale greco-cattolica di Kosice.
Sabato 5 Giugno, il santuario di Crea ospiterà alle 17, un concerto di canti bizantini cui seguirà una brevissima presentazione dei due santuari. Alle 18, poi, il canto dei vespri in rito bizantino-slavo.
Considerate le vigenti normative anti-contagio, il santuario potrà accogliere circa 140 persone.

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