Diocesi: mons. Sorrentino (Assisi), “l’economia parte dalla famiglia per espandersi all’umanità intera”

“L’economia è qualcosa che ha a che fare con la famiglia, con le persone concrete che la compongono, con la loro casa. Un concetto che può espandersi all’umanità intera, intesa come grande fraternità, come ci ha ricordato il Papa con la Fratelli tutti firmata qui ad Assisi e come ci aveva ricordato ancor prima nella Laudato si’, dove sulle orme del Cantico di Frate sole Papa Francesco ha applicato il concetto di casa comune a tutto il mondo che ci circonda, presentandolo come casa comune, e definendo l’ecologia la ‘cura’ della casa comune”. Lo ha detto il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, oggi pomeriggio nella chiesa di Santa Maria Maggiore-santuario della Spogliazione, nella relazione illustrativa del “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della fraternità”, assegnato all’Istituto Serafico di Assisi in occasione del 150° anniversario della sua fondazione. Il premio costituito da quadro raffigurante San Francesco e Carlo Acutis, logo del premio stesso e da un foulard realizzato dall’azienda Brunello Cucinelli con la riproduzione dell’affresco della rinuncia dei beni del Poverello di Assisi, presente nella sala della Spogliazione, è stato ritirato dalla presidente dell’Istituto Francesca Di Maolo. “Con il premio istituito dal santuario della Spogliazione – ha detto mons. Sorrentino – si vuole dare un contributo al processo innescato dal Santo Padre con l’evento internazionale Economy of Francesco si intendono sostenere ogni anno progetti produttivi e generativi partiti dal basso soprattutto nelle regioni più povere del mondo. Dobbiamo rifondare l’economia, mettendo al centro l’uomo, creando le condizioni affinché si attivino processi produttivi dal basso, generati grazie al ‘capitale della fraternità’”.

Istituendo il Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità, ha aggiunto il vescovo, “non ho avuto dubbi sul fatto che il nostro Istituto Serafico, per quello che è stato per 150 anni, e per come si presenta oggi, sia un esempio eccellente di ciò che questo premio vuole esprimere e promuovere. La sua attribuzione è fuori concorso, perché abbiamo voluto dare un carattere insieme emblematico, inaugurale ed esplicativo. Speriamo di avere, per il futuro, ogni anno, delle candidature ugualmente significative. Ma oggi conferire questo premio al nostro Istituto è un gesto di gratitudine e insieme una presentazione concreta del messaggio di una vera economia della fraternità. Il Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis non premia la ‘perfezione’, che sulla terra non esiste, bensì l’impegno convinto, perseverante e produttivo che fa perseguire gli obiettivi ideali con tutta la forza di cui si dispone. Il compito del Premio è proprio mettere in luce questo ed esprimere un grato riconoscimento e insieme un caldo incoraggiamento a proseguire nella direzione scelta”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo