Guerre e diseguaglianze: Caritas italiana, in “Falsi equilibri” una mappatura dei conflitti dimenticati nel mondo

Il Rapporto di Caritas italiana “Falsi equilibri”, che sarà presentato il 9 dicembre a Roma (ore 11, via Aurelia 472), si concentra sul rapporto tra guerre e diseguaglianze, nel mutato contesto internazionale, se­gnato in modo rilevante dall’emergenza sanitaria del Covid-19. La prima parte è di taglio descrittivo-analitico e offre uno spaccato dei fenomeni e delle tendenze in at­to, con particolare riferimento allo scenario geopolitico dello scac­chiere internazionale, allo spazio che trovano le guerre e le disu­guaglianze nel diritto internazionale, a come l’intervento umani­tario si trova ad agire in uno scenario di guerra caratterizzato da profonde disuguaglianze.

(Foto Archivio)

Qui è riportata una mappatura aggiornata al 2020 dei conflitti armati presenti nel mondo, elaborata in modo origi­nale da Caritas italiana. Altri focus riguardano l’uso della for­za nel diritto internazionale, la risoluzione delle controversie e il ruolo dei tribunali internazionali nella sanzione delle responsabi­lità penali individuali per crimini di guerra.
La seconda parte del volume descrive i principali risultati di una serie di rilevazioni sul campo. Vengono forniti risultati di un sondaggio demoscopico, realizzato in Italia dall’Istituto Demopolis, relativo alla conoscenza dei con­flitti. Sempre in tema di sensibilità e conoscenza dei teatri di guer­ra e delle situazioni di disuguaglianza, e in continuità con la ricerca realizzata nel 2018 su un campione di giovani studenti delle scuole medie inferiori, è riportato l’esito di uno studio condotto con la collaborazione del mini­stero dell’Istruzione, su di un campione di studenti delle scuole secondarie superiori. Le risposte fornite dagli studenti sono messe a confronto con i risultati di una ter­za rilevazione, a cui ha partecipato un campione di ragazzi asso­ciati all’Azione Cattolica italiana. L’atten­zione si sposta poi sull’ambiente dei social media. Quali sono i conflitti che su Facebook, Twit­ter e gli altri social network generano più visualizzazioni, like, commenti e condivisioni? Quali sono i più importanti player di distribuzione e amplificazione delle notizie? Qual è la tematizzazione proposta? Ci so­no casi di manipolazione, deformazione o “radicalizzazione” del­le notizie?
La terza parte del volume è invece di taglio propositivo e ha lo scopo di delineare alcune possibili prospettive di lavoro e di impegno, anche a partire da esperienze concrete, nell’ambito civile ed ecclesiale. Ampio spazio è dedicato alla dimensione dell’informazione e della comunicazione so­ciale.

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