Natale: mons. Muser (Bolzano-Bressanone) ai detenuti, “sia anche per voi un nuovo inizio”. “Nessuno si merita di essere abbandonato, di sentirsi scartato”

(Foto: diocesi di Bolzano-Bressanone)

“Che questo Natale sia anche per voi un nuovo inizio: Gesù è venuto a dirci che un’altra vita è possibile, che siamo tutti e nonostante tutto figli di Dio”. Lo ha affermato il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, durante la celebrazione prenatalizia con il personale, i volontari e i detenuti che ha presieduto nella casa circondariale di Bolzano. Attualmente i reclusi sono 110 a fronte di una capienza di 97: a loro mons. Muser ha ricordato che “la storia che guarda al futuro è ancora tutta da scrivere, anche con la vostra personale responsabilità. Nessuno di noi minimizza ciò che avete fatto. Ma nonostante tutto: nessuno di voi deve perdere la propria dignità, il proprio valore. Nessuno si merita di essere abbandonato, di sentirsi scartato”. Per questo secondo il vescovo è essenziale “il respiro della speranza, che non può essere soffocato da niente e da nessuno, perché è la forza per andare avanti. Anche nel buio più profondo, nei momenti in cui il dolore è più grande, riempiamo i nostri polmoni con il respiro della speranza”. Il Natale di Betlemme, ha sottolineato mons. Muser, “è stato un nuovo inizio. Gesù nasce per noi e vuole scrivere con noi un nuovo capitolo della nostra vita. Anche chi ha commesso errori può trovare la luce e la forza necessarie per cercare la strada della rinascita e per riuscire poi a percorrerla, giorno dopo giorno”. Nel corso della liturgia il vescovo ha ringraziato la direttrice Annarita Nuzzaci, il personale e “quanti in questa struttura si adoperano ogni giorno per tenere accesa la luce della speranza. So che questo servizio non è facile, ma vi prego – anche nei momenti più complicati e più tesi – di essere sempre testimoni di umanità, di vicinanza e di compassione. Grazie a tutti voi se tentate di rendere umano questo ambiente”. “È una missione davvero natalizia!”, ha evidenziato mons. Musser, che ha esteso il grazie ai volontari in servizio nel carcere, “sempre pronti all’ascolto e al dialogo, con la voglia di confrontarsi e di fare un pezzo di strada con altre storie di vita. Una presenza che non ha prezzo”.

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