Diocesi: Perugia, l’ex direttore degli Uffizi Natali presenta le “immagini dell’Eucarestia nel primo Cinquecento”

Si è tenuto lo scorso fine settimana, nella Sala dei Notari del Palazzo comunale del Priori di Perugia, il secondo appuntamento del ciclo ‘Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli’ (i cinquecento anni della loro morte, 1523-2023), promosso dall’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. È intervenuto Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2015 che ha affrontato il tema “Il pane dell’altare. Immagini dell’Eucarestia nel primo Cinquecento”, leggendo tre pale d’altare d’alto tenore lirico di Jacopo Pontormo, del Rosso Fiorentino e del loro comune maestro Andrea del Sarto, che proprio sul tema eucaristico insistono. L’interessante e molto applaudita relazione di Natali è stata preceduta dai saluti istituzionali del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dell’assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano, del rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Andrea Capaccioni e del vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi che ha introdotto e coordinato i lavori. A sottolineare l’importanza di questo appuntamento è stato il card. Bassetti, definendolo momento di approfondimento e di crescita culturale per l’intera diocesi. Il cardinale ha anche evidenziato il legame dell’illustre relatore con la città di Perugia. L’assessore Varasano ha ricordato l’importante lavoro che l’Archidiocesi sta portando avanti in vista del 2023, sia nell’elaborazione di progetti per la valorizzazione del patrimonio culturale sia nella creazione di sinergie tra istituzioni, costruendo un interessante dialogo tra istituzioni civili ed ecclesiastiche.
Il vescovo ausiliare, mons. Marco Salvi, ha evidenziato la necessità di creare una progettazione culturale stabile e duratura che vada oltre alla scadenza dei singoli anniversari. “L’occasione di poterci preparare al 2023 con un ciclo di incontri che ci aiutino a leggere e a comprendere l’opera d’arte, in relazione ai contesti di produzione, alle scelte iconografiche e alle committenze – ha osservato mons. Salvi – deve essere uno stimolo ad approfondire sempre di più il messaggio di cui l’opera si fa portatrice: il grande patrimonio artistico e storico conservato nelle nostre chiese e nei nostri musei da secoli ci parla, ed anche oggi ha ancora tanto da dirci.”.

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