Lavoro: Istat, nel III trimestre 2021 in aumento occupati e ore lavorate rispetto al precedente. Tasso di occupazione al 58,4%

“Nel terzo trimestre 2021, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,4% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al terzo trimestre 2020; il Pil è aumentato del 2,6% in termini congiunturali e del 3,9% in termini tendenziali”. Lo rileva oggi l’Istat, diffondendo i dati su “Il mercato del lavoro” relativi al III trimestre 2021.
Dal lato dell’offerta di lavoro, viene spiegato, nel terzo trimestre 2021 si registra un aumento di 121mila occupati (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, dovuto alla crescita dei dipendenti (+156mila, +0,9%), a tempo indeterminato e a termine, che si contrappone al calo degli indipendenti (-35mila, -0,7% in tre mesi); si riduce il numero di disoccupati (-134mila, -5,4%) e anche quello degli inattivi di 15-64 anni (-41mila, -0,3%). “I dati mensili provvisori di ottobre 2021 – si legge – confermano il trend in aumento degli occupati (+35mila, +0,2% rispetto a settembre), che si associa a quello dei disoccupati (+51mila, +2,2%) e al calo degli inattivi di 15-64 anni (-79mila, -0,6%)”.
Stando ai dati diffusi, il tasso di occupazione 15-64 anni, pari al 58,4%, mostra un aumento in termini congiunturali (+0,4 punti in tre mesi) che si associa alla diminuzione del tasso di disoccupazione e di quello di inattività 15-64 anni; i dati provvisori del mese di ottobre 2021 confermano la dinamica in crescita del tasso di occupazione (+0,1 punti rispetto a settembre), che si accompagna all’aumento di quello di disoccupazione (+0,2 punti) e alla diminuzione del tasso di inattività (-0,2 punti).
Dal lato delle imprese, nel terzo trimestre 2021 proseguono i segnali di ripresa della domanda di lavoro, con un aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti pari a 2,7%. Su base annua, la crescita del 5% delle posizioni dipendenti segna un recupero delle perdite complessivamente subite a partire dal secondo trimestre 2020 quando, a seguito della pandemia, la domanda di lavoro nel settore privato ha iniziato a contrarsi. Rispetto al trimestre precedente, il segnale positivo caratterizza sia la componente a tempo pieno (+2,4%) sia, in misura maggiore, la componente a tempo parziale (+3,4%). Quest’ultima, maggiormente colpita dagli effetti dell’emergenza sanitaria segna un aumento su base annua meno marcato rispetto alla componente a tempo pieno (3,6% rispetto a 5,6%).

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