Papa Francesco: alla Bbc, per uscire dalla crisi serve “una rinnovata corresponsabilità mondiale”

“La lezione più importante che queste crisi ci trasmettono è che è necessario costruire insieme, perché non vi sono frontiere, barriere, mura politiche, entro le quali potersi nascondere”. Lo dice il Papa, in un audio-videomessaggio inviato agli ascoltatori della BBC Radio – Thought for the Day in occasione della Cop26. “Da una crisi non si esce da soli”, ribadisce Francesco, che cita l’appello congiunto firmato il 4 ottobre con capi religiosi e scienziati “che richiamasse ad azioni più responsabili e coerenti sia noi stessi che i nostri governanti”. “In quell’occasione – racconta ancora una volta il Papa – mi ha colpito la testimonianza di uno degli scienziati che ha detto: ‘La mia nipotina, appena nata, entro 50 anni dovrà abitare in un mondo inabitabile, se le cose sono così’. Non lo possiamo permettere! È fondamentale l’impegno di ciascuno verso quel cambio di rotta così tanto urgente; impegno che va alimentato anche dalla propria fede e spiritualità”. “Il cambiamento climatico e la pandemia da Covid-19 mettono a nudo la radicale vulnerabilità di tutti e tutto e suscitano numerosi dubbi e perplessità sui nostri sistemi economici e sulle modalità di organizzazione delle nostre società”, l’esordio di Francesco: “Le nostre sicurezze sono crollate, il nostro appetito di potere e la nostra smania di controllo si stanno sgretolando. Ci siamo scoperti deboli e pieni di paure, immersi in una serie di ‘crisi’: sanitarie, ambientali, alimentari, economiche, sociali, umanitarie, etiche. Crisi trasversali, fortemente interconnesse e foriere di una ‘tempesta perfetta’, capace di spezzare i ‘legami’ che avviluppano la nostra società all’interno del dono prezioso del Creato”.

“Ogni crisi richiede visione, capacità di pianificazione e rapidità di esecuzione, ripensando il futuro della nostra casa comune e del nostro progetto comune”, la tesi del Papa: “Queste crisi ci mettono di fronte a scelte radicali non facili. Ogni momento di difficoltà racchiude, infatti, anche delle opportunità, che non possono essere sprecate. Possono essere affrontate facendo prevalere atteggiamenti di isolamento, protezionismo, sfruttamento; oppure possono rappresentare una vera occasione di trasformazione, un vero punto di conversione, non solo in senso spirituale”. Per scegliere la seconda strada, la sola che “conduce verso un orizzonte luminoso”, secondo Francesco occorre “una rinnovata corresponsabilità mondiale, una nuova solidarietà fondata sulla giustizia, sulla condivisione di un comune destino e sulla coscienza dell’unità della famiglia umana, progetto di Dio per il mondo. Si tratta di una sfida di civiltà a favore del bene comune e di un cambiamento di prospettiva, nella mente e nello sguardo, che deve porre al centro di ogni nostra azione la dignità di tutti gli esseri umani di oggi e di domani”.

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