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Parlamento Ue: “tempi maturi per ripensare l’Unione europea. Avviare la Conferenza sul futuro nel prossimo autunno”

Il Parlamento europeo, riunito in questi giorni in plenaria (on line) sollecita il Consiglio Ue a organizzare la Conferenza sul futuro dell’Europa, della quale si parla da quasi un anno e che avrebbe dovuto decollare il 9 maggio scorso. In una risoluzione adottata con 528 voti favorevoli, 124 contrari e 45 astensioni, il Parlamento dichiara che “10 anni dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, 70 anni dopo la dichiarazione Schuman e nel contesto della pandemia di Covid-19, i tempi siano maturi per ripensare l’Unione europea”. I deputati aggiungono che “il numero di crisi rilevanti che l’Unione ha attraversato dimostra la necessità di riforme istituzionali e politiche in molteplici settori della governance”. Il Parlamento ribadisce inoltre la posizione già espressa nella sua risoluzione del gennaio 2020, sottolineando che “la voce dei cittadini dovrebbe essere al centro di ampie discussioni su come affrontare le sfide interne ed esterne, che non erano previste al momento della stesura del Trattato di Lisbona”. Gli eurodeputati chiedono alle altre due istituzioni dell’Ue (Consiglio e Commissione) di impegnarsi a “raggiungere, prima della pausa estiva, un accordo”, così che la conferenza possa prendere avvio in autunno. La Conferenza sul futuro dell’Europa dovrebbe essere organizzata dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione e durare due anni. Il Parlamento vuole che i cittadini di ogni estrazione, i rappresentanti della società civile e le parti interessate a livello europeo, nazionale, regionale e locale siano coinvolti nella definizione delle priorità dell’Ue “in linea con le preoccupazioni dei cittadini in un approccio dal basso verso l’alto, trasparente, inclusivo, partecipativo ed equilibrato”.

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