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Coronavirus Covid-19: negli edifici del Parlamento Ue ospitalità per 100 donne vulnerabili e pasti caldi ai bisognosi

Photo SIR/European Parliament

“Siamo tutti coinvolti in un’emergenza che tocca la vita delle persone. Questa crisi deve spingere tutti noi, comprese le istituzioni, a dare il buon esempio”: lo afferma il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a proposito delle iniziative assunte dall’istituzione in tempo di pandemia, per rispondere a richieste e necessità specifiche emerse nelle tre città che ospitano le sedi dell’Assemblea Ue, ovvero Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Grazie ai suoi servizi logistici, il Parlamento europeo fornisce a Bruxelles circa 7mila pasti alla settimana, dallo scorso 14 aprile, distribuiti in collaborazione con varie associazioni di beneficenza. Il Parlamento ha anche iniziato a fornire pasti per il personale medico dell’ospedale di Saint Pierre. Inoltre, a 100 donne vulnerabili è stato offerto un riparo nei locali del Parlamento. A Strasburgo il Parlamento coopera con la Croce Rossa locale e fornisce 500 pasti al giorno, sette giorni alla settimana per le persone bisognose. In accordo con la Prefettura del Basso Reno, l’11 maggio è stato aperto al Parlamento europeo a Strasburgo nell’edificio Louise Weiss un centro di screening del Covid-19. A Lussemburgo il Parlamento collabora con le associazioni locali Abrigado, Caritas e Croce Rossa e fornisce 500 pasti al giorno, sette giorni alla settimana per le persone bisognose. Cabine con finestre di vetro usate per le missioni esterne sono state fornite anche a una casa di cura a Bettembourg per consentire ai residenti di vedere i loro parenti, dopo lunghe settimane di reclusione, senza il rischio di rimanere contaminati.

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