Coronavirus Covid-19: Unicef, “insicurezza nel Sahel minaccia cure e protezione di 2,3 milioni di bambini”

(Foto: Unicef)

La crescente violenza e l’insicurezza stanno minacciando le cure e la protezione di circa 2,3 milioni di bambini che hanno bisogno quest’anno di assistenza per la protezione nella regione del Sahel Centrale – in Burkina Faso, Mali e Niger – un numero in aumento rispetto ai circa 1,2 milioni di bambini nel 2019. Allo stesso tempo, Burkina Faso, Mali e Niger sono fra i Paesi maggiormente colpiti dal Covid-19 in Africa. Mentre la pandemia si diffonde nella regione, la violenza contro i bambini continua ad aumentare. In Burkina Faso, il numero di bambini che hanno bisogno di assistenza per la protezione è aumentato di oltre 10 volte dai 35.800 bambini nel 2019 ai 368.000 nel 2020. In Mali, oltre un milione di bambini affronta problematiche legate alla protezione quest’anno, il doppio rispetto all’anno scorso. Mentre oltre 867.000 bambini in Niger hanno bisogno di assistenza per la protezione nel 2020, 200.000 in più rispetto al 2019. “La pandemia aggiunge ulteriori rischi ai diritti e alla sicurezza di milioni di bambini già intrappolati in una o più crisi umanitarie nella regione del Sahel Centrale – ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, direttore regionale dell’Unicef per l’Africa Occidentale e Centrale –. In un contesto di alti livelli di insicurezza, i bambini sono stati vittime di abusi e violenze, sfruttamento sessuale o economico, tratta, matrimoni precoci, e molti sono stati costretti a separarsi dalle loro famiglie o reclutati nei gruppi armati”. Il Covid-19 sta rendendo una situazione già critica per i bambini nel Sahel Centrale – in particolare per le ragazze, i bambini sfollati e coloro che vivono nelle strade – ancora peggiore. Le scuole sono state chiuse in tutti e tre i Paesi per limitare la diffusione del coronavirus, con conseguenze sull’istruzione di circa 12 milioni di bambini che temporaneamente non frequentano la scuola. Prima del Covid-19, oltre 8 milioni di bambini, fra i 6 e i 14 anni, non andavano già a scuola nella regione. Quando i bambini non vanno a scuola, affrontano un maggiore rischio di reclutamento da parte dei gruppi armati, violenza di genere e sessuale, lavoro minorile e altre forme di sfruttamento e abusi.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo