Coronavirus Covid-19: mons. Tisi (Trento) a operatori sanitari, “Cristo è Risorto nella vostra dedizione, gratuità e generosità. Siete Vangelo vivo”

“Dentro queste mura, voi operatori sanitari avete celebrato la Pasqua per tutti noi. Cristo è Risorto nella vostra straordinaria dedizione, nella gratuità e generosità del vostro spendervi senza riserve, nel vostro rischiare la vita fino a morire per noi. Tra di loro, non posso non ricordare, in questo momento, la dottoressa Gaetana”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, nell’omelia pronunciata nella messa per la solennità dell’Ascensione che ha presieduto nell’ospedale Santa Chiara.
“In voi – ha proseguito l’arcivescovo – trovo realizzate queste parole che rivelano il senso profondo dell’Ascensione del Signore: l’esplosione della fiducia di Dio nella possibilità affidata agli uomini, grazie al dono dello Spirito Santo, di ‘fare le sue opere e di farne di più grandi’”. “Cari operatori sanitari, siete il documento, la prova provata che non possiamo vivere senza gli altri”, ha evidenziato mons. Tisi, aggiungendo che “l’altro non è la tua morte ma la tua vita, quando viene a mancare diventi più povero”.
Riferendosi all’impegno degli operatori sanitari, l’arcivescovo ha sottolineato come sia “una meravigliosa conferma alla lucidità delle parole evangeliche che ravvisano nel servire, nel dare la vita, nello spendersi, l’habitat dentro il quale trovare il senso profondo del nostro esistere”. “Siete stati definiti eroi; più di uno di voi, giustamente, non ha gradito la definizione”, ha continuato, osservando che “è venuto alla luce qualcosa di molto più grande: all’interno delle strutture sanitarie e assistenziali, abbiamo un formidabile patrimonio esistenziale, fatto di uomini e di donne che considerano assolutamente normale: prendersi cura, farsi prossimo, mettere a disposizione se stessi senza clamori. Questo è semplicemente Vangelo vivo”.
“In questo momento, dobbiamo dirvi grazie, a nome di tutta la comunità trentina, per la tenerezza e la delicatezza con cui avete accompagnato gli ultimi istanti dei nostri cari che sono morti, senza poter contare sulla vicinanza dei propri familiari”, il tributo di mons. Tisi, che ha espresso una “grande paura: che possiamo dimenticarci della vostra straordinaria lezione d’amore” tornando a “pensare nuovamente che impegnarsi per gli altri, vivere la dinamica dell’amare sia un optional e una seccatura, un ostacolo allo sviluppo economico. In una parola, c’è il rischio concreto di tornare ad abdicare all’umano”.

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