Turismo: mons. Angiuli (Ugento) a operatori, “creatività e alleanza per costruire buone pratiche di valorizzazione del bello e di fruizione del territorio”

“In questo tempo, tutto ci sembra incredibilmente più difficile. Infatti, la fatica di pianificare, gli spostamenti bloccati e il distanziamento sociale rendono difficile non solo il viaggiare ma anche l’accogliere”. Lo scrive il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, nel suo messaggio agli operatori turistici del territorio. Dal presule l’invito a “guardare a questo tempo come a un’occasione di creatività e di alleanza per costruire buone pratiche di valorizzazione del bello e di fruizione del nostro territorio”. Ricordando la “grande responsabilità” degli operatori e delle operatrici nel turismo, attraverso “le esperienze e i servizi che proponete”, il vescovo l’ha indicata nella possibilità di “guarire le persone dalla paura che le attanaglia e dalla diffidenza nei confronti dell’altro attraverso l’offerta di una bellezza che guarisce”. “Voglio assicurarvi che come Chiesa vi siamo vicini: è il momento in cui la creatività e lo spirito di sacrificio, che hanno sempre caratterizzato la nostra terra, e i tesori artistici e paesaggistici che custodiamo possono spingerci a guardare con fiducia ai prossimi mesi”. Mons. Angiuli sa che “sarà una stagione economicamente difficile, ma vogliamo sperare che sia umanamente arricchente”. “Ritorneremo a viaggiare ma anche ad accogliere, cominciando dalla nostra terra per poi raggiungere presto anche mete lontane – aggiunge –. Ma ciò che aiuterà il mondo del turismo a rinascere sarà il rendere possibile l’esperienza di quella ‘Bellezza che salva il mondo e l’umanità’ e che sapremo tradurre in racconti e in proposte”. Infine, un ultimo incoraggiamento: “Si apre davanti a tutti noi una difficile ma esaltante sfida da non perdere! Soprattutto se sapremo affrontarla insieme per il bene della nostra terra e della nostra gente”.

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