Terzo settore: Massi (Uneba), “sociosanitario sia riconosciuto a pieno titolo all’interno del Ssn”

“Abbiamo la pretesa − sì, lo pretendiamo! − che il nostro settore, il sociosanitario, venga a pieno titolo riconosciuto all’interno del Sistema sanitario nazionale”. È la richiesta forte scandita da Franco Massi, presidente nazionale di Uneba, organizzazione di categoria del settore sociosanitario, con oltre 900 enti associati dediti ad anziani non autosufficienti e altre persone fragili; quasi tutti non profit e di ispirazione cristiana.
Massi è intervenuto in apertura di “Custodi della fragilità”, convegno nazionale Uneba realizzato per Padova Capitale europea del volontariato 2020 (16-17 ottobre). “Ospedali, Rsa e territorio non sono mondi separati, sono un tutt’uno”, ribadisce, “e la lotta al Covid-19 lo dimostra”. In Italia, spiega, “ci sono più posti letto in Rsa che in ospedale. Negli ospedali, 215 mila posti letto per acuti e 40 mila posti letto per riabilitazione; nelle Rsa per anziani, 285 mila posti letto, a cui aggiungere 40 mila posti nelle residenze sanitarie per persone con disabilità”. “La mia presenza” vuole essere “segno di attenzione e vicinanza dell’intera Chiesa del Triveneto”, ha detto mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale Triveneta, intervenuto oggi. “La fragilità – ha aggiunto – è una dimensione che appartiene in modo intrinseco alla nostra umanità. (…) È fondamentale esserne consapevoli, sia a livello personale che come umanità (…) Dobbiamo essere più custodi della fragilità”.
I lavori proseguono domani con la sessione “Novità legislative e opportunità di finanziamento per gli enti del Terzo settore”. Tra i relatori la portavoce nazionale del Forum, Claudia Fiaschi, e Marco Ferraro, di Fondazione Cariparo, in rappresentanza del presidente Gilberto Muraro, coordinatore della Consulta delle Fondazioni del Triveneto. A seguire la presentazione, in occasione dei 70 anni di Uneba (1950-2020) di “Uneba nella storia dell’assistenza”, a cura del presidente onorario Maurizio Giordano. Conclude i lavori il saluto della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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