Consiglio europeo: Brexit, accordo lontano, Ue pronta al no deal. “Regno Unito compia i passi necessari”

Bruxelles, Consiglio europeo 15-16 ottobre: il tavolo del summit e alcuni dei protagonisti (foto SIR/UE)

Il Consiglio europeo “rileva con preoccupazione che i progressi sulle principali questioni di interesse per l’Unione non sono ancora sufficienti per raggiungere un accordo”. Brexit al centro delle discussioni al Consiglio europeo, iniziato ieri a Bruxelles, e che proseguirà nella mattinata di oggi. Il tempo per definire le future relazioni tra i ventisette e Londra è ormai poco: dal 1° gennaio prossimo il Regno Unito sarà un “Paese terzo”. Ma restano molti aspetti da definire in questo “divorzio” unilateralmente deciso dagli inglesi: i diritti dei cittadini, la protezione della pace in Irlanda, il mercato interno, la governance, i diritti di pesca.

Il Consiglio europeo, ovvero la riunione dei 27 capi di Stato e di governi dei Paesi Ue, scrive nelle sue “Conclusioni” per il capitolo Brexit che “ribadisce la determinazione dell’Unione ad avere un partenariato quanto più stretto possibile con il Regno Unito sulla base delle direttive di negoziato del 25 febbraio 2020, nel rispetto degli orientamenti e delle dichiarazioni del Consiglio europeo concordati in precedenza, in particolare delle dichiarazioni del 25 novembre 2018, soprattutto per quanto riguarda la parità di condizioni, la governance e la pesca”. Il Consiglio invita il capo negoziatore dell’Unione, Michel Barnier, “a proseguire i negoziati nelle prossime settimane e chiede al Regno Unito di compiere i passi necessari per rendere possibile un accordo”. Ma i ventisette mettono nero su bianco anche il fatto di essere pronti a un divorzio senza accordo, ovvero il “no deal”.

Sul Covid-19, il Consiglio europeo indica la necessità di “proseguire lo sforzo globale di coordinamento sulla base delle migliori conoscenze scientifiche disponibili, in particolare per quanto riguarda le norme di quarantena, il tracciamento transfrontaliero dei contatti, le strategie in materia di test, la valutazione congiunta dei metodi diagnostici, il riconoscimento reciproco dei test e la limitazione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Ue”. Percorso comune anche per i vaccini. Nel documento ufficiale che racchiude le decisioni della prima giornata del summit anche gli orientamenti sul cambiamento climatico. Oggi le discussioni affrontano le relazioni con l’Africa e alcune questioni di politica estera.

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