Giornata dell’alimentazione: Focsiv, 79 milioni di ettari di terra fertile accaparrati da multinazionali e investitori immobiliari

Secondo il terzo rapporto “I padroni della Terra. Il Rapporto sull’accaparramento della terra 2020: conseguenze su diritti umani, ambiente e migrazioni”, ideato e redatto da Focsiv, sono 79 milioni gli ettari di terra fertile che sono state accaparrati, in questi anni, da parte di imprese multinazionali, finanza, investitori immobiliari internazionali e Stati a danno delle comunità di contadini locali e dei popoli indigeni nel quadro della competizione globale per le risorse naturali del pianeta. Una “continua corsa alla terra” con nuovi investimenti su grandi appezzamenti per la produzione di monoculture per l’alimentazione umana e animale, che esclude le popolazioni indigene, degradando la terra, facendone perdere le biodiversità e contribuendo al riscaldamento del pianeta. Questo accaparramento di ettari di terra fertile nel mondo è strettamente legato alla diffusione delle pandemie. Per Focsiv, infatti, si tratta di fenomeni che creano le condizioni per la mutazione e diffusione dei virus che possono avere come conseguenza le pandemie, come quella attuale del Coronavirus. Per contrastare questo possibile crescente fenomeno occorre adottare strategie più olistiche di gestione dei rischi, di preparazione alle pandemie e la cooperazione internazionale è indispensabile. La terra, in particolare, quella fertile e l’acqua salubre sono risorse che si stanno esaurendo, in un mercato globale che tutto fagocita con un modello sviluppista ed estrattivista, afferma Focsiv, che con i suoi partner da circa 20 anni è impegnata a favore dell’agricoltura familiare e in difesa di chi lavora la terra con la campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”. Per Gianfranco Cattai, presidente di Focsiv, si tratta di  “un modello economico finanziario che depaupera il pianeta e che conduce alla fame acuta milioni di persone, secondo il World food program, oltre 250 entro la fine dell’anno. Un modello che più volte abbiamo denunciato e che contrastiamo in tante parti del mondo con il nostro impegno di cooperazione allo sviluppo”. Focsiv insieme a Cidse, l’alleanza delle Ong cattoliche internazionali per lo sviluppo sostenibile, è impegnata affinché “siano introdotte norme e politiche a difesa e per la crescita del potere decisionale delle comunità, per l’introduzione di norme e politiche a difesa e per la crescita del potere delle comunità locali, così da poter vigilare sulle pratiche attuate localmente dai governi e dalle imprese nazionali ed internazionali”. Parole condivise anche dalla ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, nel suo messaggio per la presentazione del Rapporto: “La pandemia ha evidenziato a tutti noi la strategicità della filiera agroalimentare e al tempo stesso che l’accesso al cibo non è scontato. Per questo sostenibilità e resilienza del sistema agricolo sono obiettivi per noi indiscutibili. L’agricoltura, quella che noi abbiamo in mente, significa cura e tutela del suolo e del paesaggio e, al contempo, cura di beni come aria e acqua. Un paradigma lontano anni luce dal land grabbing”.  Sono 35 gli interventi in Italia e nel mondo, portati avanti dalla campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” che, complessivamente sostiene 54.000 famiglie di agricoltori, 67.000 donne, 84.000 bambini in 258 comunità e villaggi.

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