Libano: Aiuto alla chiesa che soffre raccoglierà 5 milioni di euro per ricostruire Beirut

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Aiuto alla chiesa che soffre (Acs) raccoglierà 5 milioni di euro per ricostruire Beirut: si intensifica l’impegno della Fondazione di diritto pontificio per garantire aiuti ai cristiani libanesi colpiti dall’esplosione del 4 agosto scorso al porto. Al drammatico bilancio di oltre 200 morti, 6.500 feriti e circa 90.000 case danneggiate è necessario aggiungere, spiega Acs in un comunicato, che la comunità più sofferente è proprio quella cristiana perché residente nei quartieri più vicini al luogo del disastro. L’obiettivo “è arrivare a stanziare una somma pari a 5 milioni di euro. Serviranno alla riparazione e alla ricostruzione delle strutture collegate all’attività della Chiesa nell’area direttamente interessata dalla deflagrazione, strutture visitate 20 giorni fa da rappresentanti di Acs e identificate come prioritarie di concerto con la chiesa locale”. Fra i numerosi progetti che la Fondazione si è impegnata a sostenere vi è la ricostruzione della cattedrale maronita di san Giorgio nel centro di Beirut, simbolo rilevante della storica presenza cattolica nella capitale libanese. Il luogo di culto è stato infatti gravemente danneggiato dall’esplosione. Acs sosterrà anche la ricostruzione della chiesa greco-melchita di San Salvatore e di diversi conventi di religiose, compresi quello presente nell’ospedale delle Sorelle del Santo Rosario e la casa madre della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Il dramma libanese tuttavia risale anche a prima dell’esplosione a causa della crisi sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 e della crisi economica conseguenza del crescente debito pubblico e del crollo della valuta locale. “I cristiani del Libano attualmente si sentono molto soli e stanno considerando l’emigrazione come soluzione ai loro problemi. Papa Giovanni Paolo II disse che il Libano ha una speciale missione nel Medio Oriente. Acs lo ricorderà sempre. Noi pertanto continueremo a sostenere i cristiani di questa nazione e non li lasceremo soli ad affrontare questa sfida”, afferma Thomas Heine-Geldern, presidente esecutivo di Acs internazionale.

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